Uno sviluppatore ha avuto un’idea al limite tra il genio e la follia. Ha pubblicato l’applicazione Zoom Escaper, uno strumento che produce rumori fastidiosi utili per “auto-sabotarsi” e poter riagganciare: in questo modo si può letteralmente “scappare” da un meeting di lavoro
In questo periodo di pandemia abbiamo scoperto – anzi, riscoperto – le videochiamate e in generale tutte le chiamate in cui è possibile sfruttare la webcam del proprio PC oppure la fotocamera anteriore del proprio smartphone/tablet. Dalla didattica a distanza allo smartworking, lavorare e studiare da casa in questo periodo richiede per forza di cose queste tipologie di strumenti.
Molto spesso, dunque, accade che ci si ritrova a dover effettuare videochiamate di gruppo o, nel caso di lavoro in smartworking, meeting di lavoro con il proprio reparto, ufficio, dirigenti e quant’altro. Situazioni potenzialmente di stress, durante le quali molte persone potrebbero pensare di spegnere il PC all’improvviso e scappare.
Uno sviluppatore ha pensato proprio a queste persone, creando un’applicazione in grado di far trovare una scappatoia in modo davvero astuto e insospettabile.
L’applicazione in questione si chiama Zoom Escaper e rappresenta uno strumento a dir poco al limite tra genio e follia. Lo sviluppatore in questione, Sam Lavigne, ha ben pensato di dare la possibilità a tutti di fuggire dalle videochiamate e conference call tramite un escamotage tanto semplice, quanto “letale”.
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Zoom Escaper è infatti una web app in grado di creare rumori fastidiosi, interferenze e altri disturbi alla propria voce, e in generale all’audio prodotto dal proprio microfono. Un trucco già ampiamente utilizzato per le chiamate tradizionali, ad esempio facendo rumori con la bocca o coprendo il microfono con qualcosa.
L’obiettivo di tutto ciò ovviamente è “auto-sabotarsi”: la produzione di rumori fastidiosi e altre interferenze concede all’utente la scusa per poter riagganciare la chiamata e fuggire dal noioso meeting di lavoro. O, al contrario, può essere sfruttato per incitare gli altri partecipanti a “respingere” l’utente, chiedendogli di lasciare la chiamata a causa dei suoi ipotetici problemi audio.
Per accedere a Zoom Escaper dovrete recarvi nel corrispettivo sito ufficiale, raggiungibile tramite browser. C’è un particolare, però: per il funzionamento è richiesto per forza Google Chrome.
Inutile dire che avrete bisogno di concedere al browser l’accesso al microfono del proprio dispositivo, sia esso PC, smartphone o tablet; inoltre è necessario installare un tool, chiamato Vb-Cable, dopodiché bisogna refreshare la pagina e il pacchetto di suoni fastidiosi e intereferenze sarà pronto all’uso. I modi per poter “auto-sabotare” l’audio della propria chiamata sono due: si possono coprire i suoni del proprio audio tramite diversi effetti (eco, connessione instabile e così via) oppure sabotare direttamente Zoom tramite il tool prima installato.
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Dunque, preferite restare nella conference call e affrontare di petto i problemi, o fuggire tramite qualche bizzarro rumore di sottofondo? A voi la scelta!
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