La pandemia da COVID-19 ha portato con sé una lunga e pericolosa ondata di negazionismo. In tal senso, però, la piattaforma YouTube non si è fatta cogliere impreparata e ha rimosso negli ultimi 6 mesi oltre 30mila video negazionisti
Con lo scoppio della pandemia globale da COVID-19, tutti i Paesi del mondo sono stati letteralmente messi in ginocchio, alcuni di più e altri di meno, di fronte ad un nuovo pericoloso virus che ha recato gravi conseguenze a livello economico e sociale. In questi mesi di pandemia sono state elaborate innumerevoli campagne di comunicazione, atte a suggerire i comportamenti da adottare per limitare la diffusione del contagio.
Tuttavia, come (purtroppo) accade sempre più spesso, anche in questo caso non è mancata una consistente ondata di negazionismo che ha cercato di imporre idee totalmente errate, mediante video fuorvianti, o messaggi spacciati per veri: basti pensare al recente messaggio vocale su WhatsApp in merito al numero di morti “gonfiato”, circolato in Italia.
In merito la piattaforma YouTube si è mossa per contrastare questa pericolosa ondata di negazionismo, portando alla cancellazione oltre 30mila video negli ultimi sei mesi.
YouTube si è adoperata per eliminare oltre 30mila video negli ultimi 6 mesi, pubblicati all’interno della piattaforma, contenenti messaggi e informazioni fuorvianti in merito al COVID-19 e alla pandemia in atto.
A riportare la notizia è il sito Axios, che ha raccolto questi dati dopo l’annuncio ufficiale da parte di Google su una stretta decisiva contro il negazionismo a ottobre 2020. Una portavoce di YouTube, Elena Hernandez, si è espressa in merito alla grande campagna di rimozione dei video negazionisti affermando che essi “includono affermazioni sulle vaccinazioni contro il Covid-19 che contraddicono le autorità sanitarie locali o l’Oms. In totale, dal febbraio 2020, abbiamo rimosso oltre 800mila video relativi a informazioni pericolose o fuorvianti sul coronavirus”.
Le segnalazioni circa la presenza di questi video sono arrivate da due fronti: in primis dagli algoritmi automatici implementati dalla piattaforma, e in secondo luogo da revisori in carne ed ossa. Non è sufficiente questo, però, dato che YouTube ha sempre proceduto ad una ulteriore revisione di ogni video, fino a decretare o meno la definitiva cancellazione.
Che la disinformazione circa il COVID-19 sia dilagante anche in altre piattaforme non è una notizia, di certo. Tuttavia, è bene sottolineare che anche altre piattaforme hanno adottato la stessa politica: combattere la disinformazione cercando ed eliminando il più possibile messaggi fuorvianti, video negazionisti e così via.
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Sempre il sito Axios infatti riporta una statistica curiosa: circa il 30% degli statunitensi è ancora oggi sospettoso circa i vaccini, ritenuti non affidabili o anzi pericolosi per la salute. Questi sospetti sarebbero alimentati proprio da tesi negazioniste, proposte tramite i principali canali social o altre piattaforme di comunicazione, tra le quali appunto YouTube.
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