Furti d’auto hi-tech: in 30 secondi duplicato il segnale di una Smart Key

Sono sempre di più i furti d’auto messi a segno da ladri dotati di dispositivi tecnologici: bastano soli 30 secondi per duplicare correttamente il segnale di una Smart Key

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Aumentano in Italia i casi di furti di auto messi in pratica con soluzioni hi-tech – MeteoWeek.com

Continua a crescere il numero delle auto rubate sulle strade del nostro paese: in media sono ben 287 ogni 24 ore. Un dato impietoso, reso ancora più grave dalla diminuzione della percentuale di ritrovamento dei mezzi sottratti (meno del 40%). Di fatto, meno di 4 auto rubate su 10 vengono ritrovate.

Dietro a questo aumento dei furti sembra tuttavia esserci anche lo zampino della tecnologia. Lo dimostrano i dati pubblicati sul dossier annuale sui furti d’auto elaborato da LoJack Italia, società del Gruppo CalAmp, specialista nelle soluzioni telematiche per l’automotive e nel recupero dei veicoli rubati. La ricerca evidenzia infatti che i veicoli più ricercati sono i suv e che è sempre più in crescita la quantità di furti messi a segno utilizzando dei dispositivi hi-tech. Secondo LoJack Italia, il 25% dei furti delle vetture di ultima generazione viene portato a termine in questo modo, beffando i sistemi di protezione in soli 30 secondi. Un tempo record, che permette ai ladri di lasciare il luogo del misfatto a bordo del mezzo rubato nel giro di un minuto.

Furti d’auto “hi-tech”, le soluzioni più utilizzate

Il metodo di rapina hi-tech più diffuso è il cosiddetto “relay attack”, il quale consiste nel catturare e duplicare il segnale di una Smart Key. Campania, Lazio e Lombardia sono le regioni in cui si verifica di più questo tipo di rapina. Questo dimostra quanto il fenomeno furti sia in costante evoluzione e in grado di adattarsi rapidamente alle nuove tendenze del mercato automotive.

La riprogrammazione della Smart Key

Un’altra soluzione particolarmente utilizzata è la riprogrammazione della chiave attraverso la presa di diagnostica. In questo caso, il ladro forza la portiera in modo tradizionale per introdursi nell’abitacolo, collega un dispositivo alla porte Obd ed ha così accesso alle informazioni riservate del transponder, ottenendo facilmente una nuova chiave nel giro di pochi secondi.

Il relay-attack

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Il relay attack è il metodo di furto hi-tech più utilizzato – MeteoWeek.com | fonte: everyeye.it

Ma vediamo più nel dettaglio in cosa consiste il già menzionato relay attack. Più precisamente, consiste nel captare il segnale della “chiave elettronica” (Smart Key) in possesso del proprietario e farlo “rimbalzare” dal proprio device fino a quello del complice, posizionato nelle vicinanze della vettura da sottrarre. L’auto viene così ingannata e i sistemi di protezione azzerati. Si tratta quindi di due tecniche che sfruttano la debolezza dei software delle case costruttrici.


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Come combattere questi furti

L’utilizzo di sistemi che arginano o almeno rendono più complessa l’attività dei ladri può fare la differenza al momento del furto e nelle ore immediatamente successive. Ad oggi l’abbinamento della tecnologia in radiofrequenza con le soluzioni telematiche sembra essere la soluzione più affidabile.

Un’altra soluzione per bloccare le nuove tecniche di furto dell’auto attraverso sistemi hi-tech è il KeyJack, un “key e card protector”, costruito a prova di cyber-ladri, con il quale è possibile tenere al sicuro la nostra auto dalla possibile clonazione della chiave.

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