Il paese sardo di Ollolai è diventato nel tempo una meta fissa per smartworker, soprattutto dall’estero. Perché è accaduto? Quali motivazioni hanno spinto questi lavoratori a trasferirsi nel piccolo borgo in provincia di Nuoro? Alle spalle c’è una vera e propria “campagna di marketing”
Con l’avvento della pandemia da COVID-19 il mondo del lavoro ha dovuto reinventarsi, spostandosi sempre di più negli orizzonti dello smart working. Se prima della pandemia questa modalità di lavoro era comunque diffusa, ma in maniera molto ridotta, dopo lo scoppio della pandemia moltissime aziende, ma anche enti pubblici, hanno spostato i carichi e gli orari di lavoro direttamente nelle abitazioni dei dipendenti.
Lo smart working, di per sé, porta dei notevoli benefici, dati da tutte le comodità dello stare in casa. Tuttavia, vi sono anche una serie di risvolti negativi, come ad esempio l’impossibilità di relazionarsi da persona a persona con i propri colleghi, o l’impossibilità di staccare dall’ambiente casalingo, per chi ne dovesse aver bisogno.
Il paese di Ollolai, in Sardegna, sembra aver rappresentato la meta ideale per molti smartworker, soprattutto esteri, in cerca di un luogo “idilliaco” per lavorare in smart working con più serenità.
Ollolai è un piccolo borgo in provincia di Nuoro, in Sardegna, che nel 2018 – a causa di un progressivo spopolamento – aveva dato il via ad una iniziativa già adottata in altre piccole cittadine di questo tipo: mettere in vendita alcune case del centro storico al prezzo di 1 euro. Si trattava ovviamente di abitazioni vecchie e abbandonate, completamente da rimettere a nuovo: ma proprio in questo è consitita la sfida, ovvero investire il proprio denaro per far luccicare di nuovo le vecchie case.
A questo però sono seguite altre decisioni del sindaco Efisio Arbau che, a tutti gli effetti, si sono configurate come una serie di scelte di marketing in grado di ridare slancio alla cittadina. Una su tutti fa clamore: un reality show olandese, denominato Ollolanda, i cui partecipanti – cinque coppie – si sono dovute trasferire in Barbagia per sperimentare un radicale cambiamento di vita. I vincitori sono stati una coppia di origine irachena, due stilisti.
Senza contare poi il grande apporto dato dall’attore Arnold Schwarzenegger, che nel piccolo borgo sardo possiede una conoscenza, il culturista Franco Columbu. Dopo la scomparsa di quest’ultimo, Schwarzenegger ha omaggiato l’atleta, permettendo alla sua abitazione di diventare nota a livello internazionale.
Proprio questa serie di scelte compiute dal sindaco di Ollolai ha attirato molti smartworker soprattutto dall’estero, che hanno trovato nel piccolo borgo un luogo idilliaco, ideale per lavorare, grazie al suo splendido panorama e al buon cibo. Molti di essi provengono da grandi capitali estere, comprese Londra e New York, e il trend sembra essere ormai segnato in questa direzione.
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Per il futuro è previsto un rafforzamento di questo trend estremamente positivo per la cittadina: il progetto “Ollolai capitale” ha già portato allo stanziamento di più di 4 milioni di euro per riportare a nuovo alcune case, per sistemare il centro storico e per creare uno spazio di coworking nonché un centro polifunzionale con spazi culturali e informativi.
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