Gli hacker, sfruttando il trasloco dell’anziana signora, le hanno svuotato il conto corrente.
Questo è quanto denunciato alla procura della Repubblica di Savona dalla signora F. P., residente ad Alassio, che, nello stesso giorno in cui aveva incassato il prezzo della vendita di un immobile, ha visto volatilizzarsi tutti i soldi giacenti sul suo conto corrente acceso presso le Poste italiane.
“In poco meno di due ore mi hanno sottratto quasi 330mila euro dal mio conto corrente postale, soldi appena accreditati dopo la vendita della mia casa e il giorno successivo il furto continuato e sul mio conto non c’era quasi più nulla: ho perso 350.000 euro”.
Il 28 gennaio scorso la signora si è accorta dell’accaduto: erano stati disposti a sua insaputa venticinque bonifici tra il 25 e 26 gennaio (ben ventiquattro dei quali in due ore) e ha dovuto prendere atto che, in meno di un giorno, era diventata nullatenente.
“Sono riuscita solamente a recuperare una piccolissima parte della somma rubata che mi consente di poter vivere la quotidianità ma ho passato diversi giorni nell’indigenza totale” ha detto la signora.
In meno di due ore il suo conto corrente postale è stato svuotato dagli hacker informatici: 350 mila euro, appena accreditati per la vendita di una casa, sono spariti dal conto di una pensionata alassina di 65 anni.
Alcuni bonifici sono finiti all’estero e altri, con postagiro, sono finiti ad un nome ben preciso. E’ da qui che partono le indagini della polizia postale dopo che l’avvocato andorese Gianvito Garassino ha presentato denuncia alla Procura della Repubblica, raccontando il clamoroso furto subito dalla sua cliente: a sua insaputa sono stati disposti venticinque bonifici su conti «misteriosi» di cui ventiquattro evasi in meno di due ore.
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“Ho potuto contare solamente sul supporto del nuovo Direttore della Filiale di Alassio (subentrato purtroppo solo a febbraio, a quattro giorni dalla scoperta del fatto) che ha provveduto ad inoltrare un reclamo dopo la mia contestazione delle operazioni ed ha anche richiamato tutti i bonifici – spiega ancora la donna – ad oggi, su venticinque ne sono rientrati solo tre. Il legale ha contattato più volte le Poste, che negano ogni responsabilità”.
“Mi e stato detto che avrebbero risposto con una lettera ordinaria, che però non ho ancora ricevuto” conclude la donna.
La donna, F.P., si è rivolta al legale: “Da un giorno all’altro sono diventata nullatenente. Sono riuscita a recuperare solo una piccolissima parte del denaro rubato che mi consente di poter vivere le giornate. Sto passando il periodo più brutto della mia vita. Ho chiesto aiuto ad uno psicologo per poter superare lo choc e spero la magistratura possa trovare i responsabili. Finora ho potuto contare solamente sul supporto del nuovo direttore della filiale di Alassio, entrato in servizio quattro giorni dopo la scoperta del fatto”.
Ad oggi la pensionata alassina, dopo aver contestato le operazioni «fantasma» ha visto rientrare sul conto tre dei venticinque bonifici. Un buon inizio che però, fa sospettare una fine lontana.
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