Il valore del Bitcoin scende sotto i 40.000 euro: tra nuovi record e cali improvvisi le criptovalute sono ancora un investimento valido?
È ormai risaputo che nelle ultime settimane il Bitcoin – e più in generale tutte le criptovalute – hanno raggiunto valori record, registrando i propri massimi storici. Nella giornata di domenica un Bitcoin equivaleva a ben 47.400 euro, mentre nella giornata di venerdì anche Ethereum ha registrato il valore record di 1.617 euro. Eppure, in soli tre giorni, il valore del Bitcoin è calato notevolmente: nella giornata di martedì ha toccato quota 38.500 euro. Un calo netto ed evidente, dovuto anche alle paradossali dichiarazioni di uno dei suoi più grandi sostenitori: Elon Musk. Il patron di Tesla e SpaceX, che ha recentemente investito la bellezza di 1,5 miliardi di dollari in Bitcoin, ha pubblicato un tweet a sorpresa, con il quale ha definito “elevato” il prezzo del Bitcoin.
A favorire questo crollo ci ha poi pensato il fondatore di Microsoft Bill Gates, che ha spiegato di non essere un fan della criptovaluta e ha invitato gli investitori retail a non lasciarsi prendere dalla mania speculativa. Il quadro è stato infine ulteriormente complicato dal segretario al Tesoro americano Janet Yellen, da sempre scettica sul Bitcoin: “È speculativo, nonché estremamente volatile, oltre che inefficiente nelle transazioni finanziarie“, ha affermato.
Ma è normale che nel giro di tre giorni il valore del Bitcoin possa crollare di quasi 10.000 euro? Assolutamente sì, perché stiamo parlando di una valuta con una volatilità eccezionale. È proprio questa la caratteristica che differenzia il Bitcoin rispetto alle cosiddette stablecoins virtuali: queste ultime hanno infatti un valore stabile, non essendo ancorate al valore del dollaro, dell’euro o dell’oro. Da queste considerazioni deriva allora una seconda domanda, ovvero:
Questo quesito può generare un conflitto tra due scuole di pensiero: da una parte i fedelissimi della criptovaluta; dall’altra gli scettici, con gli occhi ben puntati sul rischio di nuove regolamentazioni e sulla sostanziale inaffidabilità della valuta. Sicuramente – per molti – notare che alcuni colossi siano favorevoli alle criptovalute è un buon motivo per fidarsi di esse. E anche gli analisti sono fiduciosi: come riportato da Money.it, JP Morgan ritiene che – nel lungo periodo – il Bitcoin potrà raggiungere un valore di 146.000 dollari. La scorsa settimana, il co-fondatore di Morgan Creek Digital Assets, Anthony Pompliano, ha addirittura previsto che il BTC raggiungerà quota 500.000 dollari entro la fine del decennio, per poi continuare la sua marcia verso il milione.
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Già da questi numeri si evince come fare una previsione sul Bitcoin sia praticamente impossibile: gli imprevisti legati alla volatilità e alla regolamentazione e accettazione del BTC lasciano grandi interrogativi per il futuro. Insomma, per “salire sul carro” c’è ancora tempo, considerando che il prezzo della criptovaluta è quintuplicato rispetto ad un anno fa. Tuttavia il Bitcoin non è un investimento per tutti, i rischi sono enormi e secondo alcuni analisti controcorrente la stagione dei profitti sta ormai volgendo al termine. Non resta quindi che osservare le grandi variazioni di cui il Bitcoin sarà protagonista nei prossimi giorni.
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