Ricaricare lo smartphone di notte è un’abitudine deleteria che potrebbe danneggiare il vostro dispositivo. Ti spieghiamo perché non dovresti farlo e quali possono essere le conseguenze.
Quanti di noi, una volta arrivata l’ora della nanna, mettono in carica il proprio smartphone, sul comodino vicino al letto, in modo da trovarlo carico la mattina seguente?
Tutti vero? ecco, sbagliatissimo.
Tale abitudine ci permette di avere sì la batteria carica al 100% ad inizio giornata e di non correre il rischio, dunque, di rimanere senza smartphone.
Sebbene questa pratica ci permetta di rimanere costantemente al fianco del nostro fido aiutante, potrebbe comunque rivelarsi decisamente pericolosa.
Quando spegniamo la luce e andiamo a letto a ripoasare il nostro cellulare che si trova in carica intanto è sottoposto ad un sovraccarico di tensione continuo.
Tutti noi proviamo una certa soddisfazione nell’alzarci la mattina e vedere la batteria al 100%. Di per sé questo aspetto è sbagliato, visto che si riduce la vita media del supporto.
La concreta possibilità che lo smartphone possa esplodere non è inventata.
Non vogliamo essere catastrofici, ma i casi di batteria incendiata ci sono stati e continuano ad esserci anche con telefoni di ultima generazione. Questo accade in situazioni ben specifiche, tutte accomunate da un fattore discriminante: la temperatura.
Potrebbe capitare che uno smartphone in carica si surriscaldi al punto che la batteria prenda fuoco o addirittura esploda. I telefoni di ultima generazione, infatti, sono dotati di una potente batteria al litio che permette una durata maggiore.
Quando le batterie sono sotto carica le celle che la compongono sono sottoposte ad un forte stress dato che il passaggio della corrente elettrica le sottopone ad un continuo processo di dilatazione e restringimento.
Avrete notato che utilizzare il processore del telefono mentre è in carica comporta un surriscaldamento dello stesso che in casi limite potrebbe condurre ad uno scoppio improvviso.
Lasciare il telefono in carica tutta la notte (magari sotto una coperta) non è un bene.
Il mancato ricircolo di aria fa gonfiare le celle che compongono la batteria al punto da generare una compressione che genera un’esplosione.
Capita di rado, visto che i costruttori limitano l’insorgere di questi effetti attraverso accurati test di laboratorio. Ma sappiate che esiste una seppur minima possibilità.
Il rischio diventa più elevato, quindi se utilizzate lo smartphone come thetering hotspot per visualizzare contenuti sul vostro pc o televisore. In questo caso, infatti, lo smartphone è sotto sforzo e la batteria già sollecitata dalla carica, si surriscalda ulteriormente.
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Il nostro consiglio principale è quello di ricaricare lo smartphone a vista e secondo una programmazione specifica.
Ogni costruttore ha previsto un apposito circuito di ricarica rapida che garantisce longevità al supporto per brevi periodi di carica.
In mezz’ora possiamo avere carica sufficiente per un’intera giornata. In alternativa usate un powerbank, ma ricordate sempre di evitare lunghe ricariche di notte. È una questione di sicurezza.
Ecco altri consigli pratici che possono tornarvi utili:
8. Si consiglia l’acquisto di caricatori powerbank certificati e di marchi riconosciuti per la telefonia
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