Il famoso social network dopo gli avvenimenti di Capitol Hill, ha deciso di estendere il divieto di utilizzo a Donald Trump in eterno.
Twitter stacca la spina una volta per tutte e chiude per sempre l’account di Donald Trump, accusandolo di aver ripetutamente violato le regole, incitando il suo popolo alla violenza.
“Dopo aver revisionato i più recenti tweet di @realDonaldTrump e averli contestualizzati, analizzando come vengono recepiti e interpretati su Twitter e fuori, abbiamo deciso di sospendere permanentemente l’account per evitare ulteriori rischi” hanno fatto sapere nella nota diffusa pochi giorni fa.
Ma non tutti sono d’accordo.
“Penso che bannare Donald Trump da Twitter sia un atto inaccettabile di censura”. Lo afferma il dissidente russo Alexei Navalny sul suo account di Twitter.
”A mio parere, la decisione di bandire Trump” da Twitter à ”basata su emozioni e preferenze politiche personali”, ha aggiunto. ”Non mi si venga a dire che è stato bannato per aver violato le regole di Twitter. Ricevo minacce di morte qui ogni giorno da molti anni e Twitter non bandisce nessuno (non che io lo chieda)”, prosegue il dissidente.
”Questo precedente sarà sfruttato dai nemici della libertà di parola in tutto il mondo. Anche in Russia. Ogni volta che hanno bisogno di mettere a tacere qualcuno, diranno: ‘Questa è solo una pratica comune, anche Trump è stato bloccato su Twitter‘”, scrive Navalny in un altro post.
A suo avviso è necessario che Twitter formi ”una sorta di comitato che possa prendere tali decisioni. Dobbiamo conoscere i nomi dei membri di questo comitato, capire come funziona, come votano i suoi membri e come possiamo fare ricorso contro le loro decisioni”.
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L’ex presidente americano uscente Donald Trump non rimane in silenzio e twitta dall’account ufficiale Potus (Presidente of the Unites States), parla di “cospirazione” e critica Twitter: “Siamo in trattative con altri siti. Stiamo valutando la possibilità di costruire una nostra piattaforma“.
“Come dico da tempo, Twitter si è spinta ben oltre il vietare la libertà di parola e stasera i suoi dipendenti si sono coordinati con i democratici e la sinistra radicale per rimuovere il mio account dalla loro piattaforma, per far tacere me, voi e i 75 milioni di americani che mi hanno votato“, afferma Trump.
“Avevo previsto che sarebbe accaduto – mette in evidenza Trump -. Stiamo trattando con vari altri siti e avremo un grande annuncio a breve. Stiamo anche valutando la possibilità di una nostra piattaforma in un breve futuro. Non ci metteranno a tacere. Twitter non è libertà di parola”.
Ma Twitter rimuove subito i cinguettii di Donald Trump effettuati dall’account Potus. Secondo le regole del social network, se Trump dovesse cercare di aprire un nuovo account questo sarebbe sospeso non appena rintracciato.
Si scatena contro Twitter anche l’ira dei Repubblicani. “Gli attacchi” di Twitter “ai conservatori sono vergognosi“, afferma il senatore repubblicano Rick Scott.
“Twitter ha sospeso Donald Trump ma consente ai cinesi di vantarsi del genocidio e all’ayatollah di parlare sulla possibilità di spazzare via Israele dalle cartine geografiche“, lamenta Scott dando voce alla frustrazione della destra nei confronti dei social media, accusati di essere liberal e faziosi. “Mettere a tacere la gente, per non parlare dell’ex presidente americano, è quello che succede in Cina, non nel nostro Paese“, gli fa eco Nikki Haley, l’ex ambasciatrice all’Onu di Trump e aspirante per i repubblicani alla Casa Bianca nel 2024.
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