Con Apple Watch sarà possibile realizzare un vero e proprio elettrocardiogramma con una sensibilità pari al 94%.
Prima di qualsiasi cosa, dovete dare agio al vostro Apple Watch di calcolare e controllare il vostro battito cardiaco.
Come fare?
Se lo imposti su allenamento invece, avrai modo di vedere i tuoi BPM a riposo e in movimento.
Di default, il battito cardiaco attuale viene mostrato nella vista dell’allenamento “Metriche multiple”. Per personalizzare le metriche che vengono visualizzate durante un allenamento, segui questi passaggi:
Presto si potranno fare le ECG anche con lo smartwatch e scoprire se il dolore al petto è preoccupante oppure no. Lo studio è stato pubblicato su JAMA Cardiology e si basa su una sperimentazione tutta italiana.
In caso di infarto ridurre i tempi di diagnosi è fondamentale. Con questa missione nasce la sperimentazione sugli Apple Watch allo scopo di arrivare a fornire un reale elettrocardiogramma.
Lo studio, coordinato da Carmen Spaccarotella della Divisione di Cardiologia e Centro di Ricerche in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e condotto insieme ad Alberto Polimeni, Serena Migliarino, Elisa Principe, Antonio Curcio, Annalisa Mongiardo.
Sabato Sorrentino, Salvatore De Rosa e Ciro Indolfi, indica un nuovo utilizzo dello smartwatch, nello specifico sull’Apple Watch: «un elettrocardiogramma a nove derivazioni anche per la diagnosi precoce di infarto mettendolo sul petto del paziente, con una sensibilità che arriva al 94%».
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“Lo smartwatch – si legge in una nota – può essere un salvacuore: non permette solo di scoprire le aritmie cardiache, ma può diventare per il medico anche lo strumento d’emergenza per una diagnosi tempestiva di infarto. Togliendolo dal polso e mettendolo in nove posizioni sul torace può riconoscere l’attacco cardiaco con una sensibilità che arriva al 94%. Lo dimostra per la prima volta al mondo una sperimentazione tutta italiana i cui dati, appena pubblicati sulla prestigiosa rivista Jama Cardiology, sono stati presentati in contemporanea nel corso del congresso dell’European Society of Cardiology2020 (Esc): stando ai risultati, un ‘orologio intelligente’ potrebbe contribuire a ridurre drasticamente i tempi di diagnosi dell’infarto e quindi migliorare la prognosi dei pazienti, che dipende moltissimo dal tempo che intercorre fra l’inizio dei sintomi e la terapia effettuata con l’angioplastica coronarica”.
Questo vuol dire che Apple Watch sarà in grado di avvisarci in caso di anomalie rilevate.
“Gli smartwatch sono programmati per effettuare una sola derivazione elettrocardiografica e consentono di esplorare l’attività elettrica di una parte soltanto del cuore”.
Il nostro studio – ha aggiunto – ha dimostrato che è possibile spostare l’orologio in diverse posizioni del corpo, effettuando così una misurazione a nove derivazioni analoga a quella di un Ecg standard”.
Per l’indagine sono stati analizzati 100 soggetti, di cui l’80% con sintomi di infarto e il 20% di controllo; per tutti sono state effettuate le registrazioni con l’Apple Watch e, in contemporanea, un esame elettrocardiografico standard.
“I risultati mostrano – ha spiegato la coordinatrice Spaccarotella – che nei pazienti colpiti da infarto la sensibilità dell’Apple watch, cioè la proporzione dei casi in cui veniva effettuata la diagnosi corretta, è stata del 94%. La specificità del test, cioè la probabilità che un soggetto sano abbia un Ecg su smartphone negativo, è stata del 92%. Ciò significa che, con l’Apple Watch, è possibile effettuare un Ecg a nove derivazioni con la stessa affidabilità dell’Ecg standard nella diagnosi di infarto miocardico”.
E’ successo a tutti. Un dolore al petto, la paura che si fa strada e il fiato corto.
Ma quando non sono dolori intercostali, molto simili, o ernie allo stomaco, cosa bisogna fare?
Il pronto intervento è la prima cosa: mantenere la calma e chiamare subito un’ambulanza ai primi segnali
“In caso di dolore toracico, soprattutto se si associa a sudorazione e difficoltà di respirazione, è indispensabile – ha dichiarato sottolinea Ciro Indolfi, presidente della Società italiana di cardiologia e senior autore della ricerca all’Adnkronos – effettuare subito un Ecg per verificare l’eventualità di un infarto in corso: le linee guida Esc consigliano infatti di eseguire un Ecg entro 10 minuti dal primo contatto col medico. La tempestività è decisiva: i pazienti con infarto miocardico più grave devono essere trasferiti rapidamente in emodinamica per impiantare uno stent, altrimenti si vanifica il beneficio dell’intervento”.
“Negli ultimi anni – ha concluso Indolfi – proprio grazie all’angioplastica primaria la mortalità per infarto si è ridotta del 50%, a patto che la procedura venga effettuata entro 90-120 minuti dalla diagnosi con Ecg. Gli smartwatch potrebbero perciò essere d’aiuto per accorciare ulteriormente i tempi di intervento e così salvare la vita a un maggior numero di pazienti”
Che sia questo il futuro? Noi ce lo auguriamo, in modo da poter prevenire malattie cardiovascolari e intervenire in tempo.
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