Su Twitter e sul proprio blog ufficiale, Call of Duty annuncia di aver migliorato il proprio software anti-cheat e di aver bannato permanentemente su Warzone gli account di oltre 60.000 cheater in un giorno
Call of Duty è una delle serie di videogiochi più apprezzata e acquistata di sempre: molti sono infatti i titoli che rientrano nella speciale classifica dei 50 videogiochi più venduti di sempre. Come immaginabile, Warzone – lanciato da Infinity Ward nel marzo 2020 e in arrivo per PlayStation 5 ed Xbox Series X nell’anno corrente – ha attirato milioni di giocatori in tutto il mondo, che quotidianamente si sfidano nella modalità battle royale. La grande caratteristica che rende Warzone diverso dagli altri titoli della serie di Call of Duty è il suo essere free-to-play: è infatti scaricabile gratuitamente anche senza possedere la versione completa di Call of Duty: Modern Warfare.
Ma, oltre della sua gratuità, si sente parlare spesso anche del grande quantitativo di cheater presenti ogni giorno sui server del gioco: diversi streamer di alto profilo hanno infatti criticato Warzone, in quanto da loro considerato “saturo di hacker”. Da sempre, Activision cerca di contenere il fenomeno, ma riuscire a “rintracciare” tutti i giocatori scorretti risulta particolarmente difficile, data l’enorme quantità di utenti che ogni giorno “transitano” dai server di Call of Duty.
Eppure, pare che Activision – in collaborazione con il team di Call of Duty – abbia iniziato a fare sul serio: nella sola giornata di martedì 2 febbraio ha annunciato – con un post su Twitter, visibile nell’immagine sottostante – di aver bannato gli account di oltre 60.000 giocatori scorretti. Un numero importante, considerando che dal lancio del gioco – avvenuto nel marzo 2020, come detto poc’anzi – gli account bloccati permanentemente ammontano a circa 300.000. In particolare, Activision avrebbe migliorato il proprio “software interno anti-cheat”, anche grazie alle segnalazioni dei giocatori.
Infatti, in un post pubblicato sul blog, il team di CoD conferma la propria linea di “tolleranza zero per i cheater” e mostra tutti i miglioramenti apportati al software, ribadendo che “sono in arrivo misure aggiuntive per rintracciare i giocatori scorretti e i provider di trucchi su Warzone”. L’obiettivo è ovviamente quello di “offrire un’esperienza equa e divertente per tutti i giocatori”. Il team ha poi concluso affermando: “Non c’è posto per barare. Siamo molto impegnati in questa causa. Stiamo ascoltando e non ci fermeremo nei nostri sforzi”.
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Sicuramente un messaggio chiaro e incisivo, accompagnato da fatti concreti: il ban permanente di 60.000 giocatori scorretti da Warzone può infatti essere il primo grande passo verso una campagna di eliminazione dei cheater dai server di Call of Duty, per un’esperienza di gioco più piacevole ma soprattutto più equa.
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