Spotify ha brevettato una tecnologia con la quale, grazie al riconoscimento vocale, sarà in grado di suggerire brani agli utenti “in base alle loro emozioni, sesso, età o accento”
Novità in arrivo per Spotify, il celebre servizio musicale svedese che offre lo streaming on demand di una vasta selezione di brani. La piattaforma utilizzata da oltre 320 milioni di utenti in tutto il mondo guarda infatti al futuro, depositando un brevetto molto particolare. Va evidenziato che esso, in realtà, era già stato depositato nel 2018, ma gli è stato concesso soltanto lo scorso 12 gennaio.
Il brevetto, in breve, consentirebbe a Spotify – utilizzando una tecnologia di riconoscimento vocale – di “recepire” le emozioni di un utente: sulla base di esse consiglierebbe uno o una serie di brani. Di fatto, la piattaforma potrebbe quindi riprodurre musica che riflette il l’umore dell’utente o l’ambiente sociale che in quel momento lo circonda, come ad esempio “da solo”, “piccolo gruppo” o “festa”.
“È normale che un’applicazione di streaming multimediale includa funzionalità che forniscono consigli multimediali personalizzati a un utente. Tuttavia, l’approccio attuale per discernere i gusti di un utente è insoddisfacente, perché richiede loro di inserire noiosamente risposte a più domande sulla loro età, sesso e gruppi preferiti“, ha precisato Spotify nella sua richiesta di brevetto.
Come detto in precedenza, alla base del brevetto vi è quindi il riconoscimento vocale, ma la tecnologia non si limiterebbe a consigliare brani soltanto in base alle emozioni: essa infatti “terrà conto” anche di molti altri elementi indicatori, come età, sesso, intonazione, stress e ritmo, i quali contribuiscono a fornire indizi che rivelano – in quel momento – se un utente è “felice, arrabbiato, triste o neutrale”. Come riporta la BBC, i risultati verrebbero combinati con altre informazioni, comprese le canzoni precedentemente riprodotte e i gusti musicali degli amici, al fine di migliorare ulteriormente i consigli di ascolto.
Questa tecnologia è soltanto l’ultima delle numerose innovazioni tecniche che Spotify ha brevettato negli ultimi anni. Infatti, nel settembre 2020, la società ha messo a punto una funzione simile al karaoke, la quale consente agli utenti di “sovrapporre una traccia musicale con la propria voce”.
Inoltre, proprio all’inizio di questa settimana, ha ottenuto l’autorizzazione per l’introduzione di un “motore di selezione dei contenuti multimediali basato sulla cadenza“, in grado di regolare il ritmo della musica in base alla velocità di corsa dell’utente.
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Infine, verso la fine dello scorso anno ha condotto un particolare studio su come i tratti della personalità degli individui influenzino le loro preferenze musicali. I risultati acquisiti dal team di Ricerca e Sviluppo di Spotify hanno dimostrato che “coloro che hanno ottenuto un punteggio elevato in coscienziosità tendevano a concentrare il loro ascolto in una finestra temporale più ristretta”. Al contrario, i soggetti più “introversi” tendevano invece a scavare più a fondo nel catalogo dei brani di un artista, ascoltando più tracce.
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