WhatsApp trema: il governo indiano ha richiesto all’azienda di annullare le nuove politiche sulla privacy. L’India è il Paese più attivo sull’app di messaggistica, e la possibile perdita di “supporto” da parte sua fa tremare il servizio
Prosegue il periodo di incertezza per WhatsApp. Dopo aver introdotto le nuove politiche sulla privacy degli utenti, l’app ha vissuto un’autentica escalation di fatti spiacevoli che stanno aggravando, più o meno intensamente, la posizione del team a capo dell’applicazione. Dapprima infatti gli utenti si sono riversati in massa su Signal, anche grazie al suggerimento di Elon Musk tramite Twitter: un riversamento che ha causato peraltro il blocco totale del servizio per ventiquattro ore.
Ma non è stata l’unica vicenda di spessore a interessare in negativo il servizio di messaggistica (che, ricordiamo, è stato acquisito da Facebook). In queste ore infatti giungono notizie non confortanti dall’India, che avrebbe avanzato pesanti richieste all’azienda proprio in riferimento alle nuove policy.
Il ministero della tecnologia indiano infatti ha chiesto al colosso della messaggistica di ritirare le modifiche proposte circa la nuova politica sulla privacy, che hanno suscitato un enorme contraccolpo diffuso. Ad affermare questa importante mossa sono stati diversi media internazionali.
In una e-mail indirizzata al CEO di WhatsApp, Will Cathcart, del 18 gennaio, il Ministero dell’elettronica e della tecnologia dell’informazione indiano ha affermato che le modifiche proposte hanno sollevato “gravi preoccupazioni” sulle implicazioni per la scelta e l’autonomia dei cittadini indiani, come riferisce Reuters.
Secondo quanto riferito, il ministero si è detto preoccupato soprattutto a causa dell’impossibilità per gli utenti indiani di rinunciare all’aggiornamento programmato sulle policy rispetto a quelli in Europa, dove le norme sulla protezione dei dati sono più severe (anche grazie al GDPR). Secondo quanto affermato dai media, il ministero della tecnologia lo ha definito un “trattamento discriminatorio” che “tradisce una mancanza di rispetto per i diritti e gli interessi dei cittadini indiani”.
“Pertanto, siete chiamati a ritirare le modifiche proposte”, avrebbe scritto il ministero, sempre secondo Reuters, imponendo di fatto una sorta di diktat che suona quasi come una minaccia di ritirare l’applicazione dal territorio indiano.
Un portavoce di WhatsApp ha dichiarato alla CNBC quanto segue: “Vogliamo ribadire che questo aggiornamento non espande la nostra capacità di condividere dati con Facebook”.
“Il nostro obiettivo è fornire trasparenza e nuove opzioni disponibili, per interagire con le aziende in modo che possano servire i loro clienti e crescere. WhatsApp proteggerà sempre i messaggi personali con crittografia end-to-end, in modo che né WhatsApp né Facebook possano vederli”, conclude infine il portavoce.
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Non si tratta affatto di una vicenda “limitata” all’India. Non a caso, l’India rappresenta il mercato più attivo in assoluto a livello mondiale per WhatsApp, con ben 400 milioni di utenti attivi. A riprova di ciò, è sufficiente considerare che l’azienda spesso avvia le sperimentazioni proprio sul mercato indiano, come la recente aggiunta del carrello per permettere la vendita di prodotti e servizi.
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