E-commerce ed i 5 gravi errori che portano al fallimento entro un anno

Al giorno d’oggi creare un ecommerce è cosa facile per tutti. Il problema, però, sorge quando c’è bisogno di lanciare definitivamente l’attività per generare i primi introiti: ecco alcuni errori da non commettere per evitare il fallimento entro un anno

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Il mondo degli ecommerce è una realtà sempre più viva: chiunque può crearne uno in breve tempo. – MeteoWeek.com

Sono molti i servizi che, nel 2021, consentono di creare un ecommerce da zero in modo semplice e intuitivo. Chiunque, da casa, può decidere di aprire uno store online e vendere prodotti di diversa natura, siano essi abbigliamento, prodotti per la cura del corpo, o perfino servizi di vario genere.

Siti come Shopify, Wix, o WordPress con l’estensione WooCommerce danno questa possibilità, permettendo di creare un portale bello esteticamente, accattivante e funzionale alle proprie esigenze. Il problema però sorge quando bisogna generare introiti: senza introiti non ci si può permettere di sostenere l’attività.

Vediamo gli errori più gravi che portano al fallimento di un’attività entro il primo anno, raccolti da un sondaggio di 123Ecommerce su un campione di 1.056 attività.

Nicchie troppo sature

Il primo grave errore è la scelta di nicchie troppo sature. Errore prevedibile, certo, ma senz’altro evitabile. Le attività di vendita online infatti si caratterizzano per una struttura molto più consolidata attorno a nicchie ben precise, rispetto alle aziende fisiche che operano sul territorio. In tal senso, scegliere una nicchia solo perché rappresenta un “trend” del momento significa essere destinati a non generare introiti a sufficienza. La soluzione, ovviamente, è la specializzazione in nicchie piccole, per garantire il giusto equilibrio tra domanda e offerta.

Nessun piano di business per ecommerce

A differenza di quanto si possa pensare, un piano di business è necessario anche per gli ecommerce. Anche uno store digitale infatti ha bisogno di un’attività di pianificazione prima dell’avvio: il budget da destinare in ogni parte, la gestione dell’eventuale personale collaboratore, un piano di marketing, e così via. E’ sempre giusto stabilire la retta via, in sostanza.

Sottovalutare l’investimento

Altro errore gravissimo è sottovalutare l’investimento necessario non solo per avviare l’attività, ma anche per mantenerla attiva. Non è sufficiente infatti spendere un centinaio di euro per avviare il sito: è quasi d’obbligo progettare tutto il resto degli investimenti futuri (allargamento del personale, rinnovo del catalogo, spese di pubblicità, e così via).

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Non investire nel marketing è uno degli errori più comuni, e più gravi. – MeteoWeek.com

Scartare una piattaforma in favore di altre

In molti credono che alcune piattaforme permettano di avere più successo di altre. Non è per forza così. Certo, alcuni siti di creazione di ecommerce sono molto più gettonati: basti pensare a Shopify, leader indiscusso in questo. Tuttavia, non è l’unico e non bisogna credere che le altre piattaforme non consentano di ottenere gli stessi risultati.


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Non voler investire a dovere in marketing e comunicazione

Nel vasto panorama delle aziende e delle attività odierne, siano esse fisiche ma a maggior ragione online, la comunicazione e il marketing sono a dir poco fondamentali per potersi garantire un flusso, anche minimo, di utenza. E’ un errore grave quindi non dare la giusta importanza a questi aspetti, contando solo sul fatto che il sito “esista” e che si possa fare del passaparola.

E’ importantissimo progettare un investimento in marketing, magari tramite la sponsorizzazione di post promozionali a pagamento: solo così si può diffondere la presenza della propria attività.

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