Con il progetto Aerial-Core, promosso dalla Commissione Europea, la manutenzione delle linee elettriche potrebbe essere affidata in futuro ai droni
In un mondo nel quale è ormai dilagata l’evoluzione tecnologica, le tendenze nel futuro mostrano come l’uomo stia cercando di “guardare in alto” o comunque dall’alto. Una dimostrazione di questa idea sono i droni, grazie ai quali si può essere in grado di compiere una moltitudine di azioni dal punto di vista fotografico e non solo. Ma col passare del tempo si sta cercando di rendere il drone non solo uno strumento utile per la fotografia e la ripresa dall’alto, ma anche per altri scopi. Un esempio lo si trova in questo articolo, nel quale abbiamo evidenziato la possibilità di “far rinascere” una foresta incendiata proprio grazie all’utilizzo di speciali droni, in grado di studiare il terreno e di rilasciare semi di alberi nei punti più adatti.
Questa premessa è alla base del progetto Aerial-Core, in quanto esso prevede – in futuro – l’utilizzo di droni per la manutenzione di linee elettriche ad alta tensione. In realtà, la vera finalità del progetto è eliminare i rischi per gli operatori, i quali rischiano ogni giorno di rimanere folgorati dai cavi dell’alta tensione. Queste soluzioni robotiche innovative potranno quindi essere in grado di salvare qualche vita, anche se per la loro introduzione è necessario attendere.
Come riporta l’agenzia Ansa, il progetto Aerial-Core è stato finanziato dalla Commissione Europea con 8,6 milioni di euro ed è coordinato dal Grvc Robotics Laboratory dell’Università di Siviglia. Tra i suoi partner figurano il Prisma Lab dell’Università Federico II di Napoli, il consorzio Create (Consorzio di Ricerca per l’Energia, l’Automazione e le Tecnologie dell’Elettromagnetismo) e la startup innovativa Neabotics di Vincenzo Lippiello, docente di robotica dell’Università Federico II.
Aerial-Core è nato già qualche anno fa, come dimostrato da un video pubblicato su YouTube in data 6 novembre 2019. La clip, realizzata a computer, mostra un drone lavorare su un cavo elettrico e portare una chiave inglese ad un operatore presente su un traliccio.
“La maggiore difficoltà è rappresentata dalla realizzazione di sistemi che reggano il contatto con linee elettriche ad alta tensione, a migliaia di volt, senza distruggere l’elettronica a bordo del drone“, ha osservato Lippiello. “Il velivolo in corso di sviluppo sarà dotato di due braccia robotiche ultraleggere in grado di lavorare in parziale autonomia per l’esecuzione di compiti complessi, come il montaggio di dissuasori per uccelli, di distanziatori, di stazioni di ricarica per droni e per la pulizia degli isolatori delle linee ad alta tensione. Grazie al progetto Aerial-Core – conclude il ricercatore – stiamo creando tecnologie aeree che possano operare a distanza e in condizioni di sicurezza assolute, con un livello di destrezza e di forza paragonabili a quelle di un operatore umano”.
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Un’idea sicuramente innovativa, ma che deve tener conto dell’alta tensione delle linee elettriche. Una volta trovata una soluzione, il cammino del progetto potrà – a parere di chi scrive – iniziare definitivamente la sua ascesa.
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