L’aggiornamento delle condizioni sulla privacy notificato già a migliaia di utenti, che avverrà l’8 febbraio, ha portato tantissimi a migrare su altre app di messagistica istantanea come Signal o Telegram.
Il fondatore di Telegram, Pável Dúrov, ha pubblicato un post sul suo account del servizio di messaggistica di cui è co-fondatore, dove ha elencato tutti i canali confermati sulla piattaforma dei leader nazionali.
“Potremmo essere testimoni della più grande migrazione digitale nella storia umana“, ha detto lo sviluppatore russo, aggiungendo che “il già massiccio afflusso di nuovi utenti a Telegram è accelerato”.
Secondo un rapporto di Apptopia e Sensor Tower, negli ultimi giorni c’è stato comunque un vero e proprio boom per Telegram e Signal che, secondo gli esperti, hanno un sistema criptato più rigoroso e quindi offre maggiori garanzie di sicurezza e privacy.
Su queste chat, infatti, le conversazioni scompaiono e cambia anche la gestione dei dati: pur sfruttando la crittografia end-to-end, Signal non conserva nemmeno i metadati, cioè le informazioni più generali come luogo, orario e destinatario dei messaggi.
Anche Telegram funziona in modo analogo alle altre App di messaggistica, ma a differenza delle altre, può ospitare chat fino a 200mila persone.
Dúrov ha annunciato che “come risultato di questo fenomeno globale, due presidenti hanno avviato i loro canali Telegram“: il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro (@jairbolsonarobrasil) e il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan (@RTErdogan).
Questi canali si uniscono agli account già esistenti di altri leader:
Tra i leader che al momento hanno fatto ricorso all’uso di Telegram non figura Donald Trump . In precedenza, la piattaforma contrassegnava come “frode” un canale chiamato “Donald J. Trump” che ha più di 500.000 follower.
Negli ultimi giorni una ”massiccia migrazione” di utenti è stata registrata in seguito alle modifiche ai termini di servizio sulla privacy di WhatsApp, da accettare prime dell’8 febbraio. Anche se il provvedimento non riguarda i paesi europei, molti utenti di tutto il mondo hanno deciso di ricercare app considerate più attente alla privacy come, appunto, Telegram e Signal. Quest’ultima è risultata temporaneamente inaccessibile, dopo l’iscrizione di milioni di utenti; un vero e proprio record che ha provocato il blackout dell’app.
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Ne avevamo parlato anche in in questo articolo come il boom di iscritti su Telegram fosse una cosa quasi eccezionale.
Dúrov ha aggiunto che i canali confermati hanno sempre “un segno di spunta blu” e ha confessato di “sentirsi onorato che i leader politici, così come numerose organizzazioni pubbliche, si fidino di Telegram per combattere la disinformazione“.
“A differenza di altre reti, Telegram non utilizza algoritmi non trasparenti per decidere se un abbonato vedrà il contenuto a cui si è iscritto o meno. Di conseguenza, i canali di Telegram sono l’unico modo diretto per gli opinion leader di connettersi in un modo affidabile con il loro pubblico“, ha assicurato.
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