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Signal il nuovo social che tutti adorano: come funziona e cos’ha di speciale?

La nuova App di messaggistica che promette di farvi dimenticare di Whatsapp. Perchè è tanto speciale.

Signal, nuova app di messaggistica – MeteoWeek.com

Nove anni fa nasceva Signal, un’app che gli utenti conoscono poco ma il cui algoritmo crittografico end-to-end è utilizzato da WhatsApp.
Oggi la Commissione Europea avrebbe prescritto ai suoi dipendenti di abbandonare WhatsApp per abbracciare proprio Signal.

In questi giorni in cima alle classifiche delle applicazioni gratuite più scaricate, sia sull’App Store che su Google Play Store, c’è Signal.

Moltissime persone infatti hanno deciso di scaricarla dopo che il 6 gennaio gli utenti di WhatsApp, che è l’app per i messaggi più usata al mondo e appartiene a Facebook, sono stati avvisati di un imminente aggiornamento della sua informativa sulla privacy (per rimanere aggiornati, vi consigliamo la lettura di questo articolo e questo articolo con le ultime novità ).

Come è nato Signal?

Nel 2015 i vertici di WhatsApp hanno siglato un accordo con Marlinspike (alias Matthew Rosenfeld), crittografo, esperto di sicurezza informatica e imprenditore statunitense, e la sua Open Whisper Systems affinché l’applicazione di messaggistica già allora di proprietà di Facebook potesse utilizzare il Signal Protocol e attivare il meccanismo di cifratura da un capo all’altro della conversazione per tutti i messaggi (“allegati” compresi) scambiati all’interno del network.

Esattamente due anni fa Marlinspike annunciò la nascita di Signal Foundation, organizzazione senza scopo di lucro che ha come compito anche quello di seguire lo sviluppo dell’app di messaggistica Signal.
Dopo aver abbandonato WhatsApp, in forza delle sue posizioni divergenti rispetto alla guida di Mark Zuckerberg, il cofondatore dell’app Brian Acton versò 50 milioni di dollari per sostenere Signal e il suo sviluppo.
Acton è poi diventato presidente esecutivo di Signal Foundation.

Da allora Marlinspike ha utilizzato i milioni di Acton per far crescere Signal. Dopo anni di lavoro con soli 3 dipendenti a tempo pieno (peraltro sovraccarichi di lavoro), Signal Foundation conta oggi 20 dipendenti.

In soli tre mesi, Signal ha aggiunto il supporto per iPad, il supporto per immagini e video che scompaiono automaticamente dopo una sola visualizzazione, “adesivi” scaricabili e personalizzabili ed emoji. Marlinspike ha inoltre annunciato l’intenzione di lanciare un nuovo sistema per la messaggistica di gruppo e un metodo sperimentale per l’archiviazione dei contatti sul cloud (in forma crittografata, ovviamente).


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Cos’ha di tanto speciale?

Caratteristiche di Signal – MeteoWeek.com

Il fatto che la app sia gestita da un’organizzazione che non ha scopo di lucro è una delle ragioni per cui Signal è apprezzata: la Signal Foundation è finanziata da donazioni e non ha intenzione di usare i dati in suo possesso per ottenere ricavi dalla pubblicità, come Google e Facebook.

I sistemi di crittografia end-to-end fanno sì che le conversazioni tra gli utenti delle app di messaggistica possano essere viste solo da mittente e ricevente.

Nemmeno i gestori delle app le possono vedere: questo vale sia per WhatsApp, ad esempio, che per Signal.

Ma Signal, a differenza di WhatsApp e anche di Telegram, non conserva nemmeno i metadati delle conversazioni, cioè le informazioni su dove, quando e con chi hanno comunicato i suoi utenti. Un’altra differenza con Telegram è che quest’ultima non applica la crittografia end-to-end a tutte le conversazioni dei suoi utenti: è un’opzione che deve essere attivata, trasformando una chat in chat segreta. Lo stesso vale anche per Messenger di Facebook.

Inoltre, consente agli utenti di impostare la distruzione automatica di ogni loro messaggio qualche minuto o qualche secondo dopo l’invio.

Signal sta ripensando anche il modo col quale viene tenuta traccia anche dei grafici sociali dei suoi utenti: una nuova funzionalità in corso di sperimentazione è stata battezzata secure value recovery e consente di creare una rubrica dei contatti e di memorizzarli su un server Signal invece di dipendere semplicemente dall’elenco dei contatti conservati nel proprio smartphone. Tale lista di contatti memorizzata lato server verrebbe conservata (in forma crittografata) anche quando si passasse a un nuovo telefono.

Alessandra Costagliola

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Alessandra Costagliola

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