Ancora dobbiamo capire e valutare a pieno le novità introdotte dal nuovo aggiornamento che già ce ne sono altre: cosa cambia stavolta?
Con una nuova notifica, appena si accede alla App di messaggistica più usata del mondo, gli sviluppatori software ci hanno da subito messo davanti a una scelta. La scelta molto semplice e banale consiste nella volontà o meno di continuare a usare WhatsApp. Difatti ad apertura App ci appare subito i nuovi “ToS” (termini di servizio – ndr) con le nuove politiche in merito alla Private Policy. Ovviamente, ci si può riservare di accettarle fino al giorno 8 febbraio ma, da li in poi, la decisione dovrà essere netta: farne parte oppure rimuovere il proprio Account di WhatsApp. Questa è la seconda opzione, ovvero non accettare, usare il proprio account finché funzionante e, solo se lo si desidera, cancellare i propri dati dai server di Facebook.
“Toccando ACCETTO, accetti i nuovi termini e l’informativa sulla privacy, che entreranno in vigore l’8 febbraio 2021. Dopo questa data, dovrai accettare questi aggiornamenti per continuare a utilizzare WhatsApp. Puoi anche visitare il Centro assistenza se preferisci eliminare il tuo account e desideri ulteriori informazioni”. Questa è parte della notifica che stamane ho ricevuto sul mio smartphone come molti altri utenti, ma che davvero mi ha lasciato perplesso.
Già avevamo letto qualcosa a riguardo il 4 Gennaio, esattamente su ToS e privacy, che esplicavano il modo in cui WhatsApp elabora i dati dell’utente, definiti in maniera davvero precisa e dettagliata. Un esempio su tutti penso che sia la parte in cui “…le aziende possono utilizzare i servizi in hosting di Facebook per archiviare e gestire le proprie chat WhatsApp e come noi (WhatsApp) collaborano con Facebook per offrire integrazioni tra i prodotti aziendali…”.
Se voleste approfondire, leggendo le FAQ del sito, trovereste questa parte molto interessante: “Oltre ai servizi offerti da Facebook Inc. e Facebook Ireland Ltd, Facebook possiede e gestisce le aziende elencate di seguito, in conformità alle condizioni d’uso e normative sulla privacy di ciascuna di esse. Potremmo condividere le tue informazioni all’interno del nostro gruppo di aziende per agevolare, sostenere e integrare le loro attività e migliorare i nostri servizi”. Ovviamente si riferisce alla nuova tecnologia di pagamento appena introdotta, alle funzioni di scouting per gli influencer e a tutte quelle funzioni satelliti già presenti nel loro network.
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Sul sito è anche presente la spiegazione di quali e quanti dati vengano raccolti, automaticamente, attraverso l’App: “Raccogliamo informazioni sulla tua attività sui nostri Servizi, come informazioni relative al servizio, informazioni diagnostiche e sulle prestazioni. Ciò include le informazioni sulla tua attività (incluso il modo in cui utilizzi i nostri Servizi, le impostazioni dei Servizi, il modo in cui interagisci con gli altri utilizzando i nostri Servizi (incluso quando interagisci con un’azienda) e il tempo, la frequenza e la durata delle tue attività e interazioni), file di registro, diagnostica, arresti anomali, sito Web e registri e rapporti sulle prestazioni “. Aggiungo che c’è ancora molto altro che in certi passaggi quasi inquieta per l’abilità di profilazione con la quale ci sagoma.
Tutto ciò per gli sviluppatori e responsabili è davvero un prezioso tesoro, ma a noi andrà ancora bene? che non sia questa l’occasione per far emergere nuove piattaforme o risollevare i suoi competitor?
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