Il lavoro a distanza può introdurre nuovi rischi quali una ridotta capacità di trasferimento delle informazioni tra la forza lavoro, l’isolamento sociale del lavoratore e principalmente la difficoltà di separazione tra vita personale ed attività lavorativa.
La legge 81/2017 recita: “Il lavoro agile (o smart working) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato, caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e al contempo, favorire la crescita della sua produttività.”
Il lavoro agile non è un fenomeno recente, sebbene si sia imposto così soltanto negli ultimi anni. Nato in risposta a una necessità (quella creata dalla pandemia) e coadiuvato dal raggiungimento di una certa maturità in ambito digitale, viene ritenuto dagli esperti del settore il metodo che verrà quasi usato esclusivamente per svolgere il lavoro dipendente, in particolare il classico lavoro d’ufficio. Secondo recenti sondaggi però il nostro paese si guarda con molto sospetto dallo smart working, giudicandolo senza la giusta informazione e consapevolezza.
L’introduzione di questa forma innovativa di lavoro può determinare benefici in termini di riduzione delle emissioni di agenti inquinanti, di un aumento della produttività (che non sempre è a favore del lavoratore come vedremo nei lati negativi) e della riduzione delle assenze per malattia. L’analisi fatta nel 2015 dall’Università di Stanford aveva infatti stimato per un’azienda di servizi un aumento della produttività del 13%.
Uno studio più recente basato sui dati raccolti in tre anni di osservazione e che ha coinvolto 250 persone operanti in 21 imprese, piccole medie e grandi, riporta i seguenti dati medi per dipendente: 2.400 chilometri percorsi in meno, sette giorni guadagnati e 270 chili di anidride carbonica non immessi nell’aria con un risparmio di circa 1300 euro a dipendente. Non debba essere questa la scusa per un datore di lavoro diminuire però il salario tenendo conto di questi vantaggi per il lavoratore…
La possibilità di realizzare un migliore equilibrio tra vita lavorativa e vita privata è uno dei punti fondamentali che rende veramente speciale il lavoro cosiddetto agile, poiché permette di organizzarsi in modo autonomo in merito al tempo e allo spazio per lo svolgimento del lavoro, con una conseguente diminuzione dello stress.
Si devono considerare sempre i singoli casi però, poiché i benefici (o gli svantaggi) derivanti dal lavorare da remoto dipendono anche dalle peculiarità caratteriali individuali: bisogna sempre individuare ciò che funziona meglio per ogni persona.
Nello specifico questi potrebbero essere validi punti di vantaggio che riguardano il lavoro agile:
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Principali Svantaggi:
Più che parlare di svantaggi sarebbe corretto parlare di rischi, che si arginano con una profonda conoscenza, con modifiche strutturali, organizzative, culturali e con la selezione delle risorse più idonee a tale modalità di lavoro.
Lo smart working, deve essere bensì il frutto di uno studio meticoloso da parte dell’azienda, che investa in scelte ponderate in ambito tecnologico e gestionale. Il lavoro agile fornisce innumerevoli vantaggi per lavoratori ed imprese ma non è perfetto: presenta dei rischi che non bisogna sottovalutare.
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