E’ ormai noto che Ho Mobile è stata vittima di hacker nelle scorse ore. E gli utenti devono farsi trovare pronti: i dati personali potrebbero essere in vendita nel Dark Web
![Ho mobile hacker](https://tech.meteoweek.com/wp-content/uploads/2020/12/D8791FB1-88BD-4E6A-A7C7-53BD84282055.jpeg)
Non è raro assistere ad attacchi hacker che, per mezzo dell’utente oppure a sua totale insaputa, comportano una grossa fuoriuscita di dati personali raccolti all’interno di un sito Web. Anche le più grandi aziende talvolta sono costrette a capitolare, nonostante sofisticati sistemi di protezione da malintenzionati della rete.
Il furto di grandi moli di dati personali deve preoccupare, perché non si può sapere dove vadano a finire il proprio nome, cognome, data di nascita, codice fiscale e quant’altro. Senza contare oltretutto il rischio per la diffusione delle coordinate delle proprie carte di credito o account PayPal.
E’ questo il caso del recente attacco hacker a Ho Mobile, compagnia “satellite” di Vodafone. Vediamo cos’è successo e quali sono i rischi per gli utenti.
Ho Mobile e gli hacker: trafugati dati per 2.5 milioni di utenti
A preoccupare sono proprio le cifre relative al numero di utenti coinvolti. Sembrerebbe che l’attacco hacker a Ho Mobile abbia permesso di trafugare i dati di 2.5 milioni di utenti che usufruiscono del gestore telefonico. A divulgare l’informazione è stato l’account di sicurezza informatica Bank Security, il quale ha altresì affermato che questi dati sarebbero in vendita sul Dark Web, con fini sconosciuti ma verosimilmente molto preoccupanti.
Tra i dati trafugati rientrano nomi, indirizzi e-mail, codici fiscali e tutti i dati personali che in genere l’utente cede alla compagnia quando effettua l’iscrizione.
Tra questi non rientrano password e dati di pagamento delle carte di credito o PayPal, ma non c’è da cantar vittoria: sono stati trafugati anche i codici ICCID di 19 cifre che identificano univocamente le SIM. Ciò significa che i malintenzionati potrebbero sfruttare il codice per cambiare password negli e-commerce, effettuare acquisti e sfruttare tutti gli account connessi attraverso il numero di telefono. Si tratta di una tecnica che permette all’hacker di “clonare” la SIM a tutti gli effetti.
In questo caso, però, è facile accorgersi del processo in atto, perché la SIM smette di funzionare essendo stata di fatto trasposta tutta l’attività sulla seconda SIM “clone”.
![ho mobile hacker](https://tech.meteoweek.com/wp-content/uploads/2020/12/GettyImages-621678752-min.jpg)
Il punto di vista di Ho Mobile
Dal canto suo Ho Mobile ha affermato che non ha evidenze di attacchi hacker o accessi illegali al proprio portale: in ogni caso, però, sta procedendo ad investigare circa l’affermazione di Bank Security.
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Cosa fare?
Al momento l’utente non può far nulla di particolare per proteggersi: l’unico consiglio che possiamo dare è quello di spostare la verifica in due passaggi – che richiede pertanto il proprio numero di telefono – in un numero di altro operatore.
Per il resto, purtroppo non è possibile far altro se non attendere l’evoluzione delle indagini.