Ai giorni nostri Un fan conosciuto come RaspberryPioneer ha deciso di recuperare un Commodore 64 (C64) rotto, un Raspberry Pi e un Arduino e li ha fusi creando un Frankenstein tutt’altro che obsoleto.
I Commodore PC furono una gamma di personal computer prodotti dalla Commodore International tra il 1984 ed il 1989. Con questa gamma, la Commodore era divenuta il maggior produttore di PC professionali (nella fascia di prezzo alta) in Germania, con il 17,4% del mercato sotto il dominio del marchio. Contava come il terzo produttore in Europa per quanto riguardava le macchine computazionali da casa.
In particolare il Commodore 64 fu un home computer della Commodore Business Machines Inc. commercializzato a partire dal 1982 sul mercato con capacità di memoria, grafiche e sonore superiori rispetto a tutti i concorrenti di allora, sapendo coniugare una buona compatibilità e fruibilità multimediale grazie alle sue numerose periferiche.
La macchina venne venduta sino al fallimento della società, ed è stata la più venduta nella storia dell’informatica, con diversi milioni di unità prodotte e vendute. Gli succedette Commodore 128 che mantenne la compatibilità hardware e software grazie a una modalità dedicata, ma che sfortunatamente non ebbe la stesso successo.
RaspberryPioneer, sceglie il case di un Commodore 64 non più funzionante, e collegando la tastiera C64 esistente ad un Arduino Micro programmato per decifrare i tasti premuti, ha creato un’interfaccia per tastiera USB su misura per Raspberry Pi, che può essere impiegata su qualsiasi versione di Pi. Sono stati quindi collegati un pulsante per accendere la macchina e infine è stato creato un telaio con dei Lego per tenere i vari cavi e componenti in posizione.
La nuova macchina è stato battezzata in seguito con l’installazione del firmware RetroPie per poterci giocare: inutile dire che so tratta di titoli retrò di fama talvolta gloriosa. Un modo creativo e ingegnoso per riciclare del vecchio hardware. Esteticamente si tratta di una mod stupefacente e nulla è stato danneggiato per far posto a nuove porte. Un idea da cui si può prendere spunto…sempre che abbiate un commodore e qualche componente dispari da utilizzare! Ah non dimenticate l’olio di gomito. Un’alternativa a RetroPie per coloro che desiderano armeggiare e costruire un retro-pc ottenendo un’esperienza simile è BMC64 (Bare Metal C64).
Un azienda vera e propria invece ha riproposto il leggendario modello sottoforma di case in cui inserire tra vari componenti hardware a scelta tra qeulli compatibili: si tratta di My Retro Computer. Dichiara l’azienda: “Crediamo che il mercato dei PC sia noioso e stagnante, ha bisogno di un nuovo approccio fresco: il retrò è il nuovo moderno. A partire dal famoso C-64, miriamo ad espandere la gamma per includere Vic20, A-500 e possibilmente le gamme di spettro.”
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Quando la tendenza degli ultimi anni, soprattutto nel campo del gaming, è stata quella di comporre setup che calcolano dati con clock mostruosi (atte a sopportare i giochi di complessità sempre più alta e densi di dettagli da fare calcolare a GPU e CPU) e design pieni zeppi di led e componenti con linee taglienti e accattivanti (che strizzano l’occhiolino al “futuro”), questa potrebbe essere la controtendenza che genererà una nuova fetta di mercato che accontenterà l’informatico appassionato come chi semplicemente ha nostalgia del “sapore” autentico dei vecchi terminali.