A quanto pare la prescelta di Huawei sarà la Francia: a Parigi lo scorso 27 febbraio, Liang Hua, presidente del colosso cinese, ha annunciato la notizia della costruzione di un nuovo stabilimento di produzione.
Il sito si troverà precisamente nel Business Park della città di Brumath, a 17 chilometri a nord di Strasburgo, vicino al confine tedesco. Questo sarà dedicato inizialmente alla produzione di apparecchiature di rete per 4G e 5G e moduli che saranno integrati nelle stazioni base e parteciperanno all’assemblaggio finale dei prodotti. Tutto ciò senza mai perdere di vista l’obiettivo fondamentale dell’azienda, che verrà raggiunto nel tempo dallo stabilimento europeo di Huawei: riuscire a mettere in piedi una catena di produzione destinata alla produzione di tutto l’operato del marchio richiesto dal mercato europeo. Si tratta di 1 miliardo di euro di valore che verrà generato ogni anno.
Huawei ha annunciato che l’investimento previsto supererà i 200 milioni di euro per acquisire i terreni, costruire gli impianti e acquistare attrezzature. È stato inoltre dichiarato che la società di Shenzhen mira a voler utilizzare gli strumenti di produzione dei suoi partner locali: “Abbiamo scelto la Francia per la sua infrastruttura industriale matura, la sua eccezionale posizione geografica nel cuore dell’Europa e la sua forza lavoro di qualità” aggiunge Hua. Il sito sarà caratterizzato da una produzione altamente automatizzata.
Saranno circa 500 i posti di lavoro creati dallo stabilimento francese, che sarà utilizzato per formare il proprio personale e dimostrare di cosa è capace al cliente che desidera mettere alla prova la tecnologia produttiva del brand cinese: per questo lo stabilimento avrà un centro per le dimostrazioni, in cui sarà mostrata la produzione di stazioni base wireless, il caricamento del software e il processo di test.
Il via libera francese a Huawei costituisce, insieme a quello inglese, un elemento di frizione con gli stati uniti, che hanno esercitato pressioni insistenti sui partner europei affinché non fosse concesso al gigante cinese un’infrastruttura strategica contro la sicurezza informatica in occidente. Il centro sarà però aperto a telco, governi e autorità, a dimostrazione dell’apertura di Huawei rispetto alla richiesta europea di sovranità digitale.
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Di recente la Commissione Europea ha infatti pubblicato le linee guida per la sicurezza delle reti mobile di nuove generazione. Pur non facendo riferimento direttamente a Huawei si parla di “misure di attenuazione” per i potenziali pericoli tecnologici nonché di “fornitori noti con profilo di rischio”.
Con questa fabbrica costruita al crocevia dell’Europa, Huawei arricchirà la sua già ricca presenza nel continente con 23 centri di ricerca e sviluppo, oltre 100 università partner, più di 3.100 fornitori e una filiera efficiente”, ha detto Liang. L’Europa, che è il più grande mercato all’estero dell’azienda, è vista dal fondatore come la seconda casa dell’azienda.
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