Apple vale in borsa quanto il PIL italiano, nonostante un valore così grande continua a produce in Cina: perché?

Una delle aziende più quotate in borsa produce tutti i suoi iDevice in Cina: vi siete mai chiesti il perché della scelta di Cupertino?

Foto dell’ingresso della fabbrica Foxconn, maggiore produttrice per Apple – Meteoweek.com

A primo impatto si potrebbe pensare al basso costo della mano d’opera, ma questa è solo una falsa credenza.Sicuramente un motivo ci sarà per lasciare come unico componente non etichettato “made in china” la produzione dei processori (lasciata alla compagnia Texans, proprietà Samsung).

In realtà, l’elevato livello di produttività e la velocità con cui le aziende cinesi riescono ad approntare nuove linee di produzione e la reperibilità della manodopera: in Cina è possibile assoldare ben 3000 operai nell’arco di un giorno e assegnarvi loro direttamente un alloggio nella fabbrica (la Foxconn è dotata di dormitori) oppure è possibile assumere in poche settimane migliaia di ingegneri quando negli USA, anche volendo forzare i tempi, ci  sarebbero voluti 9 mesi per lo stesso risultato.

Questi sono i motivi che spingono la multinazionale Apple a mantenere l’estremo oriente come principale sede da più un decennio. In particolare parliamo di Foxconn, il piu’ grande produttore al mondo di componenti elettronici e principale supplier Apple.

A rafforzare la tesi, il racconto di uno dei dirigenti Apple qualche anno fa: “un caposquadra ha immediatamente svegliato 8.000 lavoratori all’interno dei dormitori dell’azienda, secondo il dirigente. A ogni dipendente è stato dato un biscotto e una tazza di tè, guidato a una postazione di lavoro e nel giro di mezz’ora ha iniziato un turno di 12 ore per montare schermi di vetro in cornici smussate. Entro 96 ore, l’impianto produceva oltre 10.000 iPhone al giorno.”

E non è tutto. C’è un fattore di fondamentale importanza, che in caso di trasferimento, potrebbe minare seriamente l’azienda californiana: si parla della disponibilità di materie prime. Elementi necessari alla produzione (per esempio) di batterie, come litio e lantanio, e di smart cover, come il neodimio, metallo fondamentale per la loro creazione.

Catena di montaggio nella fabbrica Foxconn – Meteoweek.com

Questo perché il territorio cinese detiene il 97% a livello mondiale di questi materiali, e Apple, traslocando in altre zone del globo, si darebbe la zappa sui piedi, pagando questi metalli una fortuna!

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Inoltre, in passato, la Cina tagliò ripetutamente i rifornimenti di metalli, per pilotare volutamente i prezzi d’esportazione, che col tempo raggiunsero le stelle. Episodi degni dell’attenzione del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, il quale si lamentò con l’organizzazione mondiale del commercio di queste manovre altamente scorrette e a carattere monopolistico da parte della Cina.