Sta nascendo un nuovo tipo di tecnologia che potrebbe permettere all’Italia di avere sempre meno problemi con la criminalità finanziaria. Questo tipo di argomento è attivo nel nostro paese, ma allo stato attuale è veramente difficile riuscire a combatterlo per il semplice fatto che il governo, non disponendo degli strumenti adeguati per contrastarlo, sia costretto generalmente a ricorrere ad altre opzioni che non sempre hanno successo. Ora come ora, però è probabile che la situazione possa cambiare molto rapidamente; come?
L’Italia non è certamente conosciuta per essere la migliore dal punto di vista dell’avanzamento tecnologico o dell’introduzione di innovazioni che possano migliorare – eventualmente – dei programmi esistenti allo scopo di renderli più sicuri, ma è anche vero che possa evolversi. Lo diciamo poiché si sta sviluppando una nuova idea che potrebbe, molto presto, avere un suo posto ben definito.
Ed ha a che fare principalmente con l’intelligenza artificiale, la quale dovrebbe servire per contrastare il crimine finanziario. È questo il tema al centro del primo evento organizzato dall’Afc Digital Hub, ossia il consorzio creato dalla Intesa Sanpaolo con l’Innovation Center, l’Università e il Politecnico di Torino e CentAI, nonché il nuovo istituto di ricerca dedicato all’intelligenza artificiale partecipato dalla banca.
Sono stati presenti all’evento i massimi esperti della materia a livello internazionale, che hanno consentito a Afc Digital Hub di dare il via alla creazione di una vera e propria rete che veda anche altri istituti di credito ed enti aderire al consorzio. Questa idea sarà importante, come abbiamo detto, per combattere un fenomeno ben noto a tutti noi e che – con il tempo – è cresciuto radicalmente, motivo per cui deve essere affrontato e fermato. A tal proposito ha preso la parola Piero Boccassino, lo Chief Compliance Officer di Intesa Sanpaolo e Presidente dell’Afc Digital Hub, che si è espresso al riguardo in questo modo:
“Il contrasto alla criminalità finanziaria è ai primi posti anche dell’agenda europea e la tecnologia è la soluzione per riuscire ad avere successo nell’azione di contrasto. In particolare l’intelligenza artificiale che, grazie a una potenza di calcolo inimmaginabile un tempo, è in grado di individuare le anomalie. Intesa Sanpaolo investe da tempo nel contrasto a questi crimini e nelle nuove tecnologie. Decine di milioni di euro ogni anno e la struttura di compliance officer impiega oltre 1.200 persone, metà delle quali dedicate al contrasto del crimine finanziario. L’impegno finanziario a favore del consorzio, che ha già una trentina di persone dedicate, è di circa un paio milioni di euro all’anno. In contesti come quello attuale è vincente mettere a fattor comune le competenze, da qui volontà di coinvolgere partner di primo piano. Pensiamo che questa nostra iniziativa possa essere di supporto alla candidatura italiana per la sede dell’Autorithority europea antiriciclaggio“.
? Fonte: www.ansa.it
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