Display MicroLED nelle nostre lenti a contatto, l’ultima frontiera per la realtà aumentata

Mojo Vision ha realizzato quello che potrebbe essere considerato come uno dei device migliori dal punto di vista dei visori AR. Cosa ha di speciale il dispositivo in questo caso? Non sarà più necessario far uso di una montatura, bensì soltanto delle lenti, e anche se può sembrare una notizia banale vi possiamo assicurare che sia, senz’altro, stupefacente.

Display MicroLED nelle nostre lenti a contatto, l'ultima frontiera per la realtà aumentata
Ecco una delle lenti nuove di Mojo Vision – MeteoWeek.com

È sempre una gioia parlare di prodotti come questo, specie se sono realizzati da persone molto competenti in materia. Avere il coraggio di portare sul mercato della tecnologia è notevole, su questo non si discute, ma crediamo che sia ancora meglio rinnovare una categoria di dispositivi già esistente migliorandola del tutto.

Oggi, rimanendo sull’argomento, abbiamo tutta intenzione di presentare l’uscita del nuovo “visore”, annunciato direttamente dal CEO di Mojo Vision, il quale ha indossato per la prima volta la lente a contatto che consente di accedere a funzioni di Realtà Aumentata, comunemente conosciuta come AR. La lente si chiama Mojo Lens, e la società dice che è stata realizzata con il display più piccolo al mondo: meno di 0,5 mm di diametro praticamente.

Il centro della Mojo Lens, continuando, è un display MicroLED da 14.000 ppi e con una distanza fisica tra i pixel (pixel-pitch) di 1,8 µm. L’azienda lo presenta come lo schermo per contenuti dinamici più minuto e “denso”, il che vale a dire che sarà difficile trovare qualcosa di simile nel 2022. Ma se pensate che le sue caratteristiche siano finite qui, vi sbagliate di grosso: continuiamo a parlarne.

Le caratteristiche delle lenti e la loro grande utilità durante l’uso

Display MicroLED nelle nostre lenti a contatto, l'ultima frontiera per la realtà aumentata
La loro progettazione è semplicemente sorprendente: al posto di un intero visore fastidioso e forse ingombrante, il tutto è stato ridotto ad una lente colorata e facile da mettere – MeteoWeek.com

Il cervello della lente a contatto è un chip Arm Core M0 che si interfaccia con dei circuiti integrati creati per la lente ASIC, insieme ad un modulo radio da 5 GHz che consente la comunicazione. In aggiunta, la lente è affiancata da un accelerometro, un giroscopio e un magnetometro configurati su misura a tal punto che “tracciano continuamente i movimenti degli occhi in modo che le immagini AR rimangano ferme mentre gli occhi si muovono”.

L’alimentazione non è sicuramente da meno: ha un sistema di gestione proprietario ed è fornita da microbatterie di tipo medico che, si pensa, renda la lente un dispositivo usa e getta. L’interfaccia si comanda con il movimento degli occhi e permette di accedere ai contenuti AR selezionandoli senza l’uso del controller. Come se non fosse sufficiente, avremo anche la possibilità di controllarla mediante la voce.

Nonostante non sia stato riportato con assoluta certezza, è probabile che le attuali informazioni rimandino al fatto che avrà una visione monocromatica. Sappiate che sia stato pure possibile visualizzare una bussola, delle immagini e un gobbo elettronico – che parlavano di una citazione – durante la fase di testing di Perkins, cioè un giornalista che si è occupato di analizzare il prodotto.

? Fonte: www.dday.it