Lo scorso mese di marzo un razzo cinese si è schiantato sulla Luna provocando la formazione di un doppio cratere che scalfisce la superficie del satellite naturale della Terra. Un evento a dir poco straordinario, dato che non era mai successo che un impatto del genere provocasse due crateri, che la NASA ha potuto fotografare e pubblicare sul sui sito ufficiale.
A realizzare lo scatto epocale del doppio cratere è stata la sonda Lunar Reconnaissance Orbiter della NASA dopo aver individuato la zona dell’impatto del razzo, che costituisce il primo “detrito spaziale” ad aver mai colpito la Luna.
A dire il vero non ci si aspettava che un impatto del genere potesse generare un doppio cratere, ma questo potrebbe significare che il razzo era molto massiccio alle due estremità.
Ecco come si dovrebbe essere presentato il razzo cinese
La conformazione con doppia massa alle estremità è piuttosto atipica per questo tipo di razzo, che solitamente (una volta esaurito) si presenta con una parte della massa concentrata dalla parte del motore mentre il resto è essenzialmente un serbatoio di carburante vuoto.
La missione Change’e-5 T1 era quella di cui faceva parte il razzo che si è schiantato sulla Luna, e si tratta curiosamente del primo razzo che finisce ad impattare sulla superficie lunare per puro caso piuttosto che per un errore di atterraggio o appositamente per testare l’impatto di schianti di questo genere sulla superficie lunare.
Il cratere si è formato a 5.226 gradi nord, 234.486 gradi est, 1.863 metri di altitudine) in un’area complessa in cui l’impatto dell’ejecta sovrasta il degradato bordo nord-est del bacino di Hertzsprung (536 chilometri di diametro).
Il doppio cratere ha una dimensione totale di 18 metri con quello esterno che ne misura quasi 16, e stando alle ricostruzioni della NASA che ha lavorato sulle foto realizzate (non potendo assistere all’impatto in diretta) sembra che l’impatto sia avvenuto il 4 marzo 2022.
Le ricostruzioni confermano anche la teoria secondo cui il razzo avesse una costituzione di maggior volume alle estremità del razzo cinese.
Anche se si tratta di un detrito spaziale, quello che chiameremmo spazzatura spaziale, di fatto non è possibile che inquini il territorio lunare che non presenta forme di vita, ma potrebbe sicuramente essere un fattore discriminante per le future missioni umane sulla Luna.