Machine learning. Automation. Robots. Space. Sono questi i temi portanti di re:MARS, la conferenza di tecnologia che Amazon tiene a Las Vegas presentando progetti e dispositivi che hanno un che di innovativo ma, soprattutto, di mai visto prima. Ed è proprio una nuova funzione, anche un po’ inquietante se vogliamo, che Amazon ha presentato a MARS per i suoi dispositivi Alexa.
I device Alexa, si sa, sono i dispositivi smart che aiutano, grazie all’intelligenza artificiale, a semplificare la vita di chi li utilizza attraverso l’esecuzione di comandi e richieste fatte a voce dall’essere umano. Addirittura, la “smartitudine” arriva al punto che Alexa, sempre sotto richieste vocali fatte dai loro possessori, sembra avere opinioni proprie e idee originali.
Da adesso però Alexa potrà avere una funzionalità in più: potrà infatti parlare a chi la possiede con la voce di una persona cara che non è più in vita, per dare l’impressione (o l’illusione) che quella persona sia ancora tra di noi.
In pratica, per poter replicare la voce del caro estinto, Alexa ha bisogno di appena un minuto, anche meno, di registrazione in cui si sente la voce della persona la cui voce abbiamo voglia di sentire ancora.
Ad esempio, possiamo chiedere ad Alexa di cantare una canzone o raccontare una storia con la voce di qualcuno che abbiamo perso di recente, come se questa persona fosse ancora accanto a noi. Certo la cosa potrebbe risultare un po’ macabra, ma a quanto pare c’è chi amerebbe davvero poter risentire la voce di chi amiamo anche se attraverso un sintetizzatore vocale.
A presentare il progetto durante re:MARS è stato Rosit Prahad, Senior Vice President e Head Scientist di Alexa, il quale ha affermato che «tutti noi abbiamo perso una persona che amavamo. Con questa tecnologia vogliamo mantenere inalterato il loro ricordo».
Naturalmente, oltre agli aspetti tecnici di una simile funzionalità, quello che ha sollevato mille domande è stato un dubbio di carattere etico, soprattutto. D’altronde può essere sicuramente innovativo e molto suggestivo, ma il fatto di ricreare la voce di un defunto sicuramente potrebbe avere risvolti che trascendono la mera questione pratica.
Inoltre, la creazione di un modello vocale di questo genere ha sollevato anche una questione legale: il team di Alexa infatti potrebbe non aver considerato l’eventuale perpetrarsi di truffe ai danni di ignari cittadini attraverso la creazione di modelli vocali con i quali si potrebbero ingannare persone che credono di parlare con qualcun altro.
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