Quando è successo esattamente non si sa, sta di fatto che il tema “vita aliena” è sempre più tangibile. Dalla mera sci-fiction è passato, in tempi recenti a dire il vero, a essere tema di ricerche scientifiche e di esplorazioni spaziali.
Ne sono esempi tipici le recenti missioni spaziali gestite dalle varie agenzie di tutto il mondo, tra le quali spicca quella su Marte del rover Perseverance e del suo elicottero di sostegno Perseverance, che stanno cercando tracce di acqua e di vita batterica sul Pianeta Rosso in vista di una, si spera, possibile migrazione terrestre su un altro Pianeta.
Ed in questo senso si stanno spingendo sempre di più le varie esplorazioni spaziali sia dei telescopi spaziali come James Webb, Spitzer e Hubble, sia delle missioni che coinvolgono astronauti che nelle loro missioni cercano di scoprire se effettivamente ci sia la possibilità di una colonizzazione di un pianeta che non sia la Terra.
James Webb, quei due pianeti sono mondi alieni?
E’ naturale che se si ha un pallino, prima o poi tutto quello che si cerca poi si trova. E siccome la curiosità circa la vita aliena non si ferma mai, naturalmente il telescopio James Webb ha diretto la sua recente ricerca proprio verso eventuali altri mondi abitati.
Ed ha scoperto, o meglio individuato, due mondi alieni rocciosi: si tratta del pianeta “55 Cancri e”, che è ricoperto interamente di lava, e del pianeta “LHS 3844 b”, che non ha atmosfera. I due pianeti sono stati scoperti grazie agli spettrografi ad alta precisione di James Webb, che nel primo anno della sua missione scientifica ufficiale può già vantare una scoperta degna di nota.
La missione di James Webb è gestita da un consorzio scientifico ed è condotta dalle agenzie spaziali di Stati Uniti (NASA), Europa (European Space Agency) e del Canada (CSA). Anche nel caso di questi due pianeti, come già avvenuto poche settimane fa, si tratterebbe di due “super Terre” esterne al sistema solare, dunque di fatto degli esopianeti, sia per la loro dimensione sia per la composizione rocciosa.
Entrambi i pianeti orbitano molto vicini alla loro stella, ed in particolare per quanto riguarda “55 Cancri e” il calore della sua superficie fa pensare che sia coperto da oceani di lava incandescente. Ma sembra che, curiosamente, la faccia più calda non sia quella che è rivolta verso il suo astro, ma cambia a seconda della sua rotazione. James Webb cercherà di capire se questo fenomeno dipende da un’atmosfera dinamica che muove il calore intorno al pianeta, o se quest’ultimo abbia una rotazione su se stesso con un ciclo giorno-notte come accade con la Terra.
LHS 3844 b invece, pur essendo molto vicino alla sua stella che è molto piccola e fredda, rimane anch’esso troppo freddo per poter fondere la sua superficie. Inoltre, essendo probabilmente privo di atmosfera, rappresenta l’ideale per studiarne l’emissione termica con lo strumento MIRI, per determinarne la composizione.