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Tempesta stellare: ecco come vedere lo spettacolo della Natura da più di 1.000 stelle all’ora

Una volta si diceva che per vedere le cosiddette stelle cadenti bisognava aspettare per forza la notte di San Lorenzo, che cade il 10 di agosto. E spesso non se ne vedono nemmeno in quella nottata magica, probabilmente per via delle troppe luci che ci sono sulla Terra e che hanno tolto una buona parte di visibilità del cielo.

Stelle cadenti – MeteoWeek.com

Ma gli astronomi hanno scoperto che ci sono molti altri momenti dell’anno in cui è possibile vedere le stelle cadenti, scientificamente chiamate pioggia di meteore, ed il prossimo fenomeno si verificherà esattamente nella notte tra il 30 e il 31 maggio.

Si tratta di un passaggio di quelle che vengono comunemente chiamate Tau Herculids, detriti di una cometa rotta chiamata 73P/Schwassmann-Wachmann, o SW3. La cometa si è rotta in grossi frammenti nel 1995, e se questi fossero espulsi a velocità superiori al doppio delle velocità normali, abbastanza veloci da raggiungere la Terra, potremmo ottenere una pioggia di meteoriti.

Non possiamo essere certi di cosa vedremo. Possiamo solo sperare che sia spettacolare.

Cometa SW3 – MeteoWeek.com

Gli scienziati hanno ammesso tuttavia di non avere certezza di ciò che si potrà vedere nella notte tra il 30 e il 31 maggio, e che si può solo sperare che lo spettacolo sia degno di nota. Ma se la pioggia di Tau Herculids si dovesse veramente verificare, sarebbero gli osservatori del Nord America a godere del più bello spettacolo, alle 22.00 sulla Costa Occidentale e all’1.00 per la Costa Orientale.

La cometa da cui provengono le Tau Herculids fu scoperta nel 1930 dagli gli osservatori tedeschi Arnold Schwassmann e Arno Arthur Wachmann che le hanno dato il nome. SW3, così è anche conosciuta la cometa, orbitava attorno al Sole ogni 5,4 anni. Essendo di una luminosità molto debole, se ne sono perse le tracce fino alla fine degli Anni Settanta.

Ed è stato solo nel 1995 che gli scienziati si sono accorti che la cometa era diventata 600 volte più luminosa di quanto non fosse mai stata, e che aveva finalmente assunto una luminosità visibile a occhio nudo. Dopo ulteriori indagini, gli astronomi si sono resi conto che SW3 si era frantumata in diversi pezzi, disseminando la propria scia orbitale di detriti. L’ultimo passaggio documentato di SW3 è avvenuto nel 2006, ma solo nell’ultima notte di maggio si potrebbe verificare la pioggia di meteore.

Si tratterà di un evento da tutto o niente – ha dichiarato Bill Cooke, ricercatore della NASA – Se i detriti di SW3 viaggiassero a più di 220 miglia orarie quando si sono separati dalla cometa, potremmo vedere una bella pioggia di meteoriti. Se i detriti avessero velocità di espulsione più lente, nulla raggiungerà la Terra e non ci saranno meteore da questa cometa“.

Giulio Cicelli

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