Missione che inizia, missione che finisce. Parliamo ovviamente di quelle che riguardano le esplorazioni di Marte, che negli ultimi anni sono state di una tale importanza e rilevanza da aver reso il Pianeta Rosso un po’ meno inaccessibile di quanto finora lo abbiamo ritenuto.
La missione che a breve andrà in disuso è quella di InSight, acronimo di Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport, lamissione spaziale per l’esplorazione di Marte sviluppata dalla NASA, il cui lancio era previsto per il marzo 2016 e che è stato rinviato al 5 maggio 2018 per problemi riscontrati nel sismometro di cui è dotata la sonda. Il lander è atterrato sulla superficie di Marte, più precisamente nella regione vulcanica di Elysium Planitia, alle ore 19:52:59 UTC circa del 26 novembre 2018.
La NASA ancora non ha preso una decisione definitiva circa la data della dismissione della missione del lander, ma a quanto si dice nell’ambiente questo potrebbe avvenire entro la fine dell’estate. Una dismissione che tuttavia non denota un demerito da parte del lander InSight, perché gli strumenti che ha a bordo hanno comunque aiutato la comunità scientifica a conoscere meglio il sottosuolo di Marte, ed a raccogliere dati per approfondire eventuali studi futuri.
InSight è già andato oltre la durata standard della missione
Dunque Insight si prepara a lasciare andare le operazioni sul suolo e sul sottosuolo di Marte come spiegato dalla NASA stessa circa il futuro del lander. Sicuramente nella decisione ha pesato il calo di produzione di energia da parte dei due pannelli solari del diametro da 2,2 metri ciascuno.
A inizio missione infatti, a fine novembre 2018, la produzione di energia si attestava intorno ai 5000 Wh per ogni sol, mentre ad ora è pari ad appena 500 Wh per sol. Ma è anche vero che la missione avrebbe dovuto contare una durata di due anni terrestri, ossia un anno marziano, mentre di fatto ora si trova nella parte estesa della missione, dal momento che è andata oltre di almeno un anno e mezzo. E non sempre le missioni durano più del previsto, come è successo a Curiosity, dal momento che di norma le missioni vengono concluse quando viene stabilito dal piano operativo creato dalla NASA.
Di certo, secondo le intenzioni dell’agenzia spaziale statunitense, le operazioni scientifiche si protrarranno solamente fino alla fine dell’estate, mentre entro dicembre il lander sarà definitivamente dismesso. Nel tempo in cui è stato operativo, InSight ha rilevato numerosi dati che sono molto utili alla comunità scientifica.
In particolare, sono stati rilevati 1313 terremoti, tra cui l’ultimo di magnitudo 5 che è risultato essere il più forte mai rilevato sul Pianeta Marte. Inoltre ha potuto rilevare una serie di dati meteorologici nella zona di atterraggio del Lander, che si chiama Elysium Planitia.
Comunque entro la fine di maggio il braccio robotico sarà mezzo a riposo per l’ultima volta, per poter risparmiare il consumo di energia. Quella rimanente sarà utilizzata solo per il sismografo che potrà dunque raccogliere altri dati, e dalla fine dell’estate fino a dicembre InSight si limiterà a scattare delle foto che saranno poi inviate sulla Terra.