La prima volta che vediamo nel dettaglio l’atmosfera del Sole, grazie a una tecnologia Italiana

Si chiama Metis, è italiano e fa parte del carico scientifico della sonda Solar Orbiter. E’ un coronografo ed è stato caricato su Orbiter per prendere parte alla prima missione del programma Cosmic Vision 2015-2025 dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).

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Atmosfera solare ripresa da Orbiter – MeteoWeek.com

Questa missione è del tutto dedicata allo studio del Sole e dell’eliosfera e per la prima volta nella storia permetterà di osservare zone ancora mai esplorate del sistema solare come i poli solari e lo spazio circumsolare.

Grazie a questo strumento, Orbiter ha potuto avvicinarsi e osservare l’atmosfera del sole così da vicino da poter rendere fedelmente i vortici gassosi da cui è formata effettuando una osservazione della corona solare sia nella banda visibile che in quella ultravioletta, dando così un’idea molto precisa di quali siano i processi che regolano l’espansione del plasma solare nello spazio interplanetario.

Metis, ecco da dove derivano il suo nome e le sue funzioni

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Orbiter – MeteoWeek.com

Il coronografo Metis deriva il suo nome da una figura femminile della mitologia dell’antica Grecia, che simboleggiava la conoscenza e la saggezza. Dalla sua unione con Zeus venne generata Pallade Atena, dea della sapienza.

Il coronografo, che è gestito dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) nasce dalla collaborazione tra Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), Università di Firenze e Padova, Istituto di Fotonica e nanotecnologie del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ifn) e da un consorzio industriale formato da OHB Italia e Thales Alenia Space Italia.

Le immagini spettacolari che Solar Orbiter ha rimandato sulla Terra grazie a Metis, sono state scattate lo scorso 26 marzo, quando la sonda si trovava a un terzo della distanza tra la Terra e il Sole. Una posizione che ha permesso a Metis di catturare immagini della corona solare in mondo molto dettagliato, evidenziando la presenza di una struttura fatta di lunghi filamenti.

Questo tipo di rilevamento apre la strada a nuove ricerche sui processi che regolano l’accelerazione del vento solare e sui fenomeni impulsivi, che possono aiutare le previsioni delle tempeste geomagnetiche.

L’obiettivo specifico di Metis è osservare la corona solare nella luce visibile polarizzata e nella banda UV, dove ottiene immagini coronali monocromatiche nella riga ultravioletta Lyman-α dell’idrogeno a 121.6 nm, emessa dai pochi atomi di idrogeno neutro ancora esistenti nella calda corona.

Solo occultando il disco si può infatti osservare la tenue luce della corona solare esterna, che è più di un milione di volte più debole di quella che emana dal disco solare. Metis osserverà la corona in una zona anulare (ampia 1.6°–2.9°), che circonda il lembo del Sole. Quando il Solar Orbiter raggiungerà la minima distanza dal Sole, a 0.28 UA (1 UA è uguale alla distanza Terra Sole), l’anello sarà compreso tra 1.7 e 3.1 raggi solari dal centro del disco solare.