Le alghe sono organismi molto importanti per la vita sulla Terra. Lo sono sempre state, sono state tra le prime piante a comparire nelle acque terrestri qualche milione di anni fa, le prime a dare luogo alla fotosintesi clorofilliana, il processo grazie al quale viene rilasciato ossigeno nell’aria in cambio di anidride carbonica.
Ed oggi le alghe, secondo un gruppo di ricercatori dell’Università di Cambridge, svelano un’altra loro capacità finora insospettabile: creare energia rinnovabile per alimentare piccoli dispositivi. Il team di scienziati ha usato una specie di alghe blu-verdi, chiamate Synechocystis, per alimentare un microprocessore usando luce naturale e acqua.
Questo sistema di produzione di energia è grande più o meno quanto una batteria AA e contiene appunto questa alga non tossica che, come tutte le piante, raccoglie energia dal sole attraverso la fotosintesi. La corrente elettrica generata interagisce con un elettrodo di alluminio e viene usata per alimentare il microprocessore.
Il sistema energetico è stato realizzato con materiali di uso comune, proprio per dimostrare la sua replicabilità anche infinite volte per alimentare piccoli device, magari in zone dove l’energia non arriva molto facilmente e quindi queste piccole quantità possono essere molto utili.
Secondo Christopher Howe, co-autore senior del Progetto e membro del Dipartimento di Biochimica dell’Università di Cambridge, «l’Internet delle cose ha bisogno di una quantità crescente di energia e pensiamo che questo dovrà provenire da sistemi in grado di generare energia, piuttosto che semplicemente immagazzinarla come batterie. Il nostro dispositivo fotosintetico non si scarica come una batteria perché utilizza continuamente la luce come fonte di energia».
Nell’esperimento, il dispositivo è stato utilizzato per alimentare un Arm Cortex M0+, un microprocessore ampiamente utilizzato nei dispositivi Internet of Things. Ha funzionato in un ambiente domestico e in semi-esterna in condizioni di luce naturale e fluttuazioni di temperatura associate, e dopo sei mesi di produzione continua di energia i risultati sono stati presentati per la pubblicazione sulla rivista Energy & Environmental Science.
L’alga non ha bisogno di alimentazione, perché crea il proprio cibo mentre fa la fotosintesi. E nonostante il fatto che la fotosintesi richieda luce, il dispositivo può anche continuare a produrre energia durante i periodi di oscurità. I ricercatori pensano che ciò sia dovuto al fatto che le alghe elaborano parte del suo cibo quando non c’è luce e questo continua a generare una corrente elettrica.
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