Rivoluzione nell’Astronomia: dopo 20 anni abbiamo la prova schiacciante del buco nero nella Via Lattea

Al centro della nostra galassia, la Via Lattea, c’è un buco nero. E gli sforzi congiunti di tutti i Paesi che fanno parte della Collaborazione Eht, compresa l’Italia, ne hanno dato prova riuscendo a catturare un’immagine di questo gigante buco nero che si trova al centro della Galassia e che si pensa siano al centro di ogni Galassia dell’Universo.

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Buco nero – MeteoWeek.com

L’immagine è stata prodotta da un team di ricerca globale chiamato Event Horizon Telescope (EHT) Collaboration, utilizzando le osservazioni di una rete mondiale di radiotelescopi, e costituisce uno sguardo a lungo atteso su questo enorme oggetto al quale bisognava e si cercava da tempo di dare un nome e una consistenza.

Gli scienziati avevano già visto stelle in orbita attorno a qualcosa di invisibile, compatto e molto massiccio al centro della Via Lattea. Ciò suggerisce fortemente che questo oggetto – noto come Sagittarius A* – sia un buco nero e l’immagine ne fornisce la prima prova visiva diretta.

Sagittarius A* si trova a 27.000 anni luce dalla Terra

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Sagittarius A*, il buco nero al centro della Via Lattea – MeteoWeek.com

Il buco nero di per sé non è visibile perché è del tutto scuro, ma il gas incandescente attorno ad esso possiede una firma rivelatrice: una regione centrale scura (chiamata ombra) circondata da una struttura ad anello brillante. La nuova vista cattura la luce piegata dalla potente gravità del buco nero, che è quattro milioni di volte più massiccio del nostro Sole.

Siamo rimasti sbalorditi dal modo in cui le dimensioni dell’anello concordavano con le previsioni della teoria della relatività generale di Einstein“, ha affermato lo scienziato del progetto EHT Geoffrey Bower dell’Istituto di astronomia e astrofisica dell’Academia Sinica di Taipei.

Poiché il buco nero si trova a circa 27.000 anni luce dalla Terra, sembra avere all’incirca le stesse dimensioni nel cielo di una ciambella sulla Luna. Per poter realizzare un’immagine il più fedele possibile, il team ha creato il potente EHT, che ha collegato insieme otto radio osservatori esistenti in tutto il pianeta per formare un unico telescopio virtuale “delle dimensioni della Terra”. L’EHT ha osservato Sgr A* in più notti nel 2017, raccogliendo dati per molte ore di seguito, come se fosse usata per molte ore di seguito un’esposizione di una fotocamera.

Tra le altre strutture, la collaborazione EHT si avvale anche della tecnologia del più potente telescopio al mondo, l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA), oltre all’Atacama Pathfinder EXperiment (APEX) nel deserto di Atacama in Cile, in comproprietà con l’ESO per conto di suoi Stati membri in Europa. L’Europa ha contribuito con finanziamenti al progetto del consorzio EHT attraverso sovvenzioni del Consiglio europeo della ricerca e della Max Planck Society in Germania.

È molto eccitante per l’ESO aver svolto un ruolo così importante nello svelare i misteri dei buchi neri, e di Sgr A* in particolare, in così tanti anni“, ha commentato il Direttore Generale dell’ESO Xavier Barcons. “L’ESO non solo ha contribuito alle osservazioni EHT attraverso le strutture ALMA e APEX, ma ha anche consentito, con i suoi altri osservatori in Cile, alcune delle precedenti osservazioni rivoluzionarie del centro galattico“.