Non è detto che l’affare si concretizzi realmente, ma è probabile che presto Apple entri nel magico mondo del servizio di spesa consegnata a domicilio. Un po’ come accade con Amazon in tutto il mondo, o con servizi tipo Everli in Italia. Bisogna solo vedere se costi e ricavi daranno un risultato profittevole per l’azienda di Cupertino.
![Apple 20220510 tech](https://tech.meteoweek.com/wp-content/uploads/2022/05/Apple-20220510-tech.jpg)
L’indiscrezione, manco a dirlo, è partita da Mark Gurman di Bloomberg. L’analista di mercato specializzato nelle notizie che riguardano Apple ha recentemente affrontato l’argomento nella sua newsletter Power On, asserendo che l’azienda con sede a Cupertino aveva già da tempo manifestato il suo interesse in questo tipo di servizio.
Un servizio che a livello globale viene già fornito da aziende come Amazon, che ha creato il marchio “Amazon Fresh” e che per esempio in Italia già fornisce consegne di spesa a domicilio anche entro 2 ore dall’ordine dei generi alimentari. E che in America del Nord, Usa e Canada nel particolare, viene invece gestito ed elaborato da una azienda che si chiama Instacart.
Apple e la spesa a domicilio: questo servizio s’ha da fare?
![Spesa online 20220510 tech](https://tech.meteoweek.com/wp-content/uploads/2022/05/Spesa-online-20220510-tech.jpg)
L’idea del board di Apple, che non si lascia mai sfuggire un’occasione per realizzare buoni affari, era di entrare in collaborazione proprio con Instacart per aggregarsi a una azienda già avviata nel settore delle consegne a domicilio della spesa effettua online.
La filosofia di base sarebbe stata ovviamente quella di agganciare al servizio una analisi approfondita delle qualità organolettiche e salutari degli alimenti acquistati tramite una apposita app, oltre a fornire una attenta disamina delle qualità nutrizionali. Insomma unire l’utile all’utilissimo: comprare bene, mangiare meglio.
Per adesso però non si è ancora parlato di una concretizzazione di questo servizio, dal momento che costi e ricavi sono più o meno paritetici. Dunque, Apple potrebbe decidere di non andare avanti con questo progetto in quanto i sottili margini di guadagno potrebbero non interessare una multinazionale del calibro dell’azienda guidata da Tim Cook.
Ma i progetti futuri di Apple non finiscono ovviamente qua. E’ da un po’ che se ne parla, e forse per la fine di questo anno si potrebbe già vederne la realizzazione. Si tratta di un progetto simile a quello messo in pratica da Google, il Pixel Pass: Apple avrebbe pensato a una specie di abbonamento su base annuale per i suoi clienti iPhone, grazie al quale chi paga può avere sempre gli iPhone più recenti a prezzi concorrenziali.
E c’è anche in ballo il progetto di Apple Pay di istituire i pagamenti a rate con un servizio che si dovrebbe chiamare Apple Pay Later: una sorta di servizio per dilazione pagamenti in collaborazione con Goldman Sachs che fornirebbe il capitale necessario da anticipare a Apple. Anche in questo caso ancora non si è parlato di date.