La digitalizzazione dell’Italia passa inevitabilmente per un piano sviluppo che il governo sta cercando di attuare per migliorare la qualità della vita del Belpaese e nel segno del progresso. Non c’è solo lo switch per il passaggio ad una nuova generazione di tv/decoder in grado di aumentare la qualità del segnale, con bonus annessi. Il Piano Voucher del Governo porterà altre opportunità.
In realtà se ne parlava già ai tempi dello scoppio della pandemia da Coronavirus, ma vuoi il lockdown vuoi la lentezza del solito iter, ancora non se n’è fatto nulla. Forse, stavolta, i tempi sono più maturi.
Il Governo, infatti, ha lanciato la consultazione pubblica per questi sconti attesi e promessi già per la fine del 2020. La consultazione, a cui partecipano gli operatori per definire le regole finali, finisce questo mese e prevede 300 euro di buono per tutte le famiglie italiane, senza limiti di reddito.
La fase 2 del piano di digitalizzazione del Paese
Attenzione a non confonderlo con il Piano Voucher delle imprese, che punta a favorire la connettività a internet ultraveloce e la digitalizzazione del sistema produttivo su tutto il territorio nazionale. Quello è già operativo dall’1 marzo e riguarda le aziende che possono richiedere da un minimo di 300 euro ad un massimo di 2.500 euro per servizi di connettività a banda ultralarga da 30 Mbit/s ad oltre 1 Gbit/s. Questo è diretto proprio ai cittadini.
Il provvedimento, in attesa di essere varato, prevede l’introduzione di una agevolazione importante, che interessa tutti i cittadini, a prescindere dall’Isee: potrà essere richiesto senza alcun limite, tranne quello delle categorie previste.
Il governo ha stanziato 400 milioni (407 per la precisione) per questa iniziativa: i cittadini che rientreranno nelle categorie che possono richiedere il Bonus Internet Veloce e riceveranno voucher fino a trecento euro per la banda ultra larga, per un massimo di 24 mesi o fino al termine della somma governativa stanziata per questo processo di digitalizzazione del paese.
La misura era già esistente, ma era soggetta a limiti di reddito con lo sbarramento dato dall’Isee, fino a duemila euro. In pratica quello sbarramento non c’è più nella Fase 2, ci sono al massimo trecento euro per ogni famiglia, a patto che siano prive di servizi di connettività o con servizi di connettività al di sotto delle prestazioni NGA (inferiori a 30 Mbps).
Il ministero per lo Sviluppo economico ha scelto Infratel Italia come soggetto attuatore della Strategia italiana per la banda ultralarga. E’ una società pubblica italiana che opera nel settore delle telecomunicazioni per il Ministero dello sviluppo economico del quale è una società in house.