Lo Spazio, inteso come quel vuoto esistente fra i corpi celesti, dove si annidano particelle di idrogeno ed elio, radiazione elettromagnetica, campi magnetici, raggi cosmici e neutrini per la Cina è il luogo adatto per investire. Ma anche uno spazio da difendere.
Da Pechino rimbalza la notizia di un piano strategico da parte della Cina che ora traccerà e attaccherà gli asteroidi diretti sulla Terra, molti di essi praticamente innocui per le sorti del nostro Pianeta, anche se qualcuno non fa dormire sonni tranquilli agli scienziati né al mondo intero.
La Giornata spaziale cinese è stata l’occasione per rivelare i piani per costruire un sistema di monitoraggio e difesa degli asteroidi, per tracciarli e attaccarli in modo tale da alterare la loro orbita. Pechino spinge sull’acceleratore: tutto entro il 2025.
La conferma dei buoni propositi cinese arriva anche da un’intervista rilasciata da Wu Yanhua alla China Central Television. Il vicedirettore della China National Space Administration ha rilanciato il progetto se cui Pechino procederà alla creazione di un sistema di monitoraggio e difesa degli asteroidi vicini alla Terra per affrontare le minacce che colpiscono i veicoli spaziali e contribuire a proteggere la sicurezza della Terra e dell’umanità.
Sorprende, in un certo qual modo l’apertura cinese, di solito sempre abbastanza blindata. E’ la prima volta, invece, che la Cina ha rivelato una tabella di marcia specifica per la difesa contro gli asteroidi vicini alla Terra. Zhang Kejian, direttore della CNSA, ha affermato nell’aprile dello scorso anno che la Cina avrebbe istituito un sistema per affrontare i rischi di asteroidi, ma non ha elaborato, né quindi pronto. Anche se ci si sta muovendo per affrettare i tempi.
Già, la Cina starebbe pensando di lanciare oltre 23 razzi contro l’asteroide Bennu, un Apollo scoperto nel 1999, che percorre un’orbita moderatamente eccentrica, inclinata di circa 6° rispetto al piano dell’eclittica. L’afelio, esterno all’orbita della Terra, è a 1,35 UA dal Sole; il perielio, interno all’orbita terrestre, è a 0,89 UA dal Sole. Ciò lo caratterizza come un asteroide Apollo e completa un’orbita in un anno e 73 giorni.
In uno studio di dinamica orbitale del 2009 Andrea Milani, professore presso la Facoltà di Matematica dell’Università di Pisa, e collaboratori hanno individuato una serie di otto potenziali impatti di Bennu con la Terra, tra il 2169 ed il 2199. In uno studio pubblicato lo scorso 11 agosto è stato ricalcolata la probabilità di impatto con la terra, basandosi anche sui risultati ottenuti dalla missione Osiris-Rex: i ricercatori hanno inoltre calcolato il singolo giorno con la più alta probabilità di impatto: il 24 settembre 2182, con lo 0,037% di possibilità, pari a 1 su 2700.
Con questi 23 razzi gli scienziati cinese sono sicuri che si si riuscirebbe a farlo deviare dalla sua rotta, togliendo anche quella possibilità su 2700 di impatto.
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