Trasformare un pianeta ostile in un luogo ospitale per il genere umano: questo sostanzialmente è il concetto di Terraformazione sul quale lavorano gli scienziati per rendere il Pianeta Rosso, Marte, ospitale ed abitabile per gli umani.
Viene da sorridere a pensare di potere un giorno non lontano andare a vivere su Marte, soprattutto perché fino a poco tempo fa il quarto pianeta del Sistema Solare era considerato quello meno adatto a un’eventuale migrazione spaziale.
E invece si sta seriamente pensando, e le missioni spaziali attualmente impegnate su Marte lo dimostrano, a come terraformare il suolo di Marte ed a come rendere ospitale la sua atmosfera piena di radiazioni mortali, per realizzare sul serio un habitat adatto alla vita terrestre.
Terraformare il pianeta Marte: ecco cosa serve
Uno dei grandi problemi di Marte, oltre ovviamente al problema radiazioni che non incontrano magnetosfera e sono quindi mortali, è riuscire a coltivare qualcosa sulla sua superficie. Già perché per vivere su Marte, così come sulla Terra, servono cibo e ossigeno e acqua. Elementi che al momento è un po’ difficile reperire su un Pianeta che non sia il nostro.
Tra le ipotesi che sono state fatte dagli studiosi per “terraformare” il suolo di Marte è quello d usare l’organismo che a suo tempo ha reso la Terra quello che è oggi, un pianeta vivibile, dalla massa informe e piena di gas nocivi che era alla sua nascita: i cianobatteri.
I cianobatteri erano chiamati un tempo ora impropriamente anche alghe azzurre, alghe verdi-azzurre o cianoficee. Sono un phylum di batteri fotosintetici, organismi unicellulari procarioti, fotoautotrofi, e costituiscono uno dei 23 phyla del regno dei Bacteria.
I cianobatteri sono da considerarsi tra gli organismi bio-costruttori, in quanto la loro attività fotosintetica sottrae CO2 all’ambiente, inducendo la precipitazione del carbonato di calcio (CaCO3). Questi organismi danno luogo a vere e proprie piattaforme carbonatiche in ambiente sia marino che lacustre.
I cianobatteri sono stati i primi organismi che hanno potuto permettere alla nostra atmosfera di riempirsi di ossigeno, dando così la possibilità di formazione di vita multicellulare complessa. I cianobatteri sono anche in grado di fissare l’azoto e quindi produrre composti azotati reattivi come l’ammoniaca. Elementi fondamentali a rendere possibile la coltivazione di piante complesse, le quali hanno contribuito a costruire l’atmosfera terrestre e anche a popolare e fertilizzare i mari e le terre.
Secondo gli studi recenti che sono stati condotti, questo tipo di cianobatteri potrebbero effettuare lo stesso tipo di lavoro anche sul suolo di Marte, sia producendo ossigeno sua producendo i necessari composti azotati reattivi. Naturalmente devono essere aiutati a sopravvivere tramite la pressurizzazione, il riscaldamento e l’illuminazione artificiale, dal momento che l’atmosfera di Marte è troppo sottile per questi organismi.
Inoltre la pressione sul Pianeta è molto bassa e quindi l’acqua liquida fa fatica a non evaporare, ed inoltre non hanno possibilità di assorbire abbastanza CO2 per sostenersi. Però sono anche così adattabili da riuscire a prosperare anche con solo 0,1 bar di pressione, pari al 10% della pressione terrestre a livello del mare sulla Terra.
Vale a dire che la terraformazione di Marte potrebbe essere coadiuvata da questo tipo di organismi a patto che però vengano aiutati da sovrastrutture che possano facilitare il processo di proliferazione dei batteri.