Se sia un sogno da realizzare per fare (ancora) una valanga di soldi, oppure l’unica via d’uscita ora che i suoi gioielli (Facebook, Messenger, Instagram e WhatsApp) non brillano più come un tempo di luce propria, si vedrà. Quel che è certo è che Mark Zuckerberg non perde occasione per sponsorizzare il Metaverso.
Il noto informatico e imprenditore statunitense, CEO di Meta, immagina un futuro prossimo nel quale quella sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar, passi per gli occhiali AR, un dispositivo alla stregua del “Santo Graal“.
I visori, sempre secondo Zuckerberg, ridefiniranno il rapporto degli utenti con la tecnologia, proprio come è stato per gli smartphone. Durante il video carico di effetti speciali che annunciava il rebranding aziendale di Facebook a Meta lo scorso ottobre, i visori erano al centro delle idee da sviluppare dell’uomo che ha creato l’epopea di Facebook.
Gli occhiali AR hanno agito da tessuto connettivo per il suo discorso sul Metaverso, consentendo alle persone di giocare e lavorare con umani virtuali in stile Star Trek. Ad un certo punto, Zuckerberg li ha indossati mentre schermava con un ologramma. “Non aver paura di pugnalare“, ha scherzato il suo sparring partner. Virtuale, naturalmente.
Il problema, però, è che Meta non ha la potenza di autoprodurre dei visori all’altezza delle aspirazioni di Zuckerberg, né alcun hardware o software funzionante. Così al 37enne newyorkese ecco balenare un’altra idee delle sue.
Il CEO di Meta vede gli occhiali AR, soprannominati Project Nazare, come un modo per sfuggire al controllo di Apple e Google, che insieme dettano i termini che app come Facebook devono rispettare sui telefoni cellulari.
La prima versione di Nazare è progettata per funzionare indipendentemente da un telefono cellulare, con l’assistenza di un dispositivo wireless a forma di telefono che scarica parti del computer necessario per il funzionamento degli occhiali. Si pensa al 2024 come l’annus domini.
Una caratteristica principale, sempre secondo lo Zuckerberg pensiero, sarà la capacità di comunicare e interagire con gli ologrammi di altre persone attraverso gli occhiali, capaci di fornire alle persone un’esperienza più coinvolgente e avvincente rispetto alle videochiamate che esistono oggi.
Mark Zuckerberg punta sugli occhiali a realtà aumentata, la porta per accedere al Metaverso. Una porta a forma di Mela morsicata: ecco il colpo di teatro, vorrebbe che i visori altro non fossero che i prossimi iPhone. “Vuole siano un nuovo momento iPhone” dice un dipendente della società in una recente intervista proprio a The Verge. Zuckerberg chiama, Apple risponde?
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