Parafrasando Luciano Ligabue che in una sua nota canzone cantava “C’è un po’ di traffico nell’anima”, oggi si potrebbe dire invece che “c’è un po’ di traffico su Marte”, il che è tutto dire, dal momento che fino a poco tempo fa il Pianeta Rosso sembrava inaccessibile sotto tutti i punti di vista.
Ed invece ultimamente sulla superficie di Marte si stanno concentrando lander e rover in missioni che hanno differenti finalità specifiche ma che, alla fine, tendono tutte allo stesso risultato a lungo termine: portare l’uomo su Marte, magari addirittura farlo vivere fisso sul Pianeta Rosso.
Da Perseverance che cerca tracce di vita su Marte, a InSight che studia la composizione del sottosuolo e dei movimenti sismici, agli altri rover di agenzie spaziali internazionali che studiano da diverse angolazioni la superficie del pianeta, fino ai telescopi che puntano su Marte per esplorarlo dall’esterno. E proprio una di queste immagini, appena arrivata sulla Terra, sembra mostrare una specie di brina.
L’MRO della Nasa mostra le immagini della brina marziana
Le immagini della “brina marziana” sono state scattate dal Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA, una sonda che l’agenzia americana ha lanciato 17 anni fa, nel 2005, al fine di analizzare l’atmosfera del pianeta Marte e di osservarlo dall’alto, soprattutto per poter cercare un luogo di atterraggio futuro.
L’MRO è una specie di “sopravvissuto”: avrebbe dovuto rimanere in orbita solamente un paio di anni, ma ad oggi risulta ancora presente nell’orbita marziana e pare ci resterà almeno fino alla fine di questo decennio. Questo perché la NASA ha annunciato di non avere nessuna intenzione di ritirarlo, almeno per i prossimi anni.
I rilevamenti che l’MRO riesce a fare sono consentiti anche grazie al fatto che a bordo c’è un telescopio molto potente, chiamato High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE), che produce immagini stereoscopiche di Marte con una precisione topografica di 0,25 metri.
E proprio grazie a questo tipo di strumentazione MRO ha potuto rivelare e inviare un’immagine della superficie di Marte che risulta ghiacciata, in particolare relative a un cratere nella parte sud del Pianeta.
A quanto sembra l’inverno su Marte può essere molto freddo, ai poli le temperature possono arrivare anche a -125 gradi Celsius, ragion per cui in alcune regioni si possono formare strati di ghiaccio secco, causato tuttavia da brina di anidride carbonica, l’elemento con la maggior concentrazione nell’atmosfera di Marte.
Queste zone di ghiaccio e gelo possono diffondersi anche fino alle medie latitudini del pianeta, soprattutto verso la metà dell’inverno, alla latitudine di circa 50 gradi, dove questo ghiaccio si scioglie leggermente sotto i raggi del sole. E le sonde di ultima generazione come appunto il Mars Reconnaissance Orbiter possono anche rivelare piccole chiazze di brina nelle zone che sono più vicine all’Equatore marziano.
Queste sono zone che ricevono meno luce del sole e questo fa sì che la brina non si sciolga. E l’immagine dell’MRO a mostrato un cratere che si trova intorno ai 37 gradi di latitudine sud: il versante sud del cratere è pieno di uno strato di brina di anidride carbonica, in cui c’è anche del ghiaccio secco nei canaloni del pendio, scavati dai flussi di detriti che ci sono nei mesi più caldi.
Il fatto comunque che si tratti di ghiaccio proveniente da anidride carbonica non toglie la possibilità che in futuro si possano ancora trovare tracce di acqua su Marte.