La nuova truffa di Whatsapp si basa soprattutto sulla golosità dei suoi utenti. prestate attenzione: il periodo di Pasqua è quello scelto per l’avvio del tutto.
La prefazione di questo articolo è semplice: ricordatevi che non sono solo le girls scout a vendervi cioccolata. Detto questo, cominciamo.
WhatsApp, Pasqua e malware: la trinità legata da un filo conduttore, ovvero… la cioccolata. Esatto, quella dell’uovo, quella che alcuni di noi aspettano tutto l’anno per mangiarla senza sentirsi in colpa.Messa così può suonare strano (ma è una storia vera.. cit.), ma quanto sta accadendo in giro per l’Europa sulla piattaforma di messaggistica più usata e famosa, è piuttosto chiaro e per nulla divertente come la sorpresa all’interno delle uova. Ci stiamo riferendo ad una ennesima catena di Sant’Antonio che promette dolci cesti pasquali targati Milka, ovetti e coniglietti a cui la gola, e lo stomaco, non sanno dir di no. E a cui noi di certo non vorremmo dire di no. Eppure bisogna essere capaci – almeno in questo caso – di dire di no, No, grazie: non c’è nessun premio, né alcuna cioccolata destinata ai fortunati 5.000 estratti come dice il messaggio che potete leggere qui sotto. Ovviamente per riscattare il dolce pensiero bisogna cliccare su un link di dominio russo, ma pensate un po’. Che caso... E la cosa dovrebbe insospettire fin da subito, infatti una volta aperta la pagina infetta si rischia di essere inondati di malware e pubblicità e di vedersi attivare in automatico abbonamenti a servizi online. Noi ve lo ripetiamo da sempre: MAI cliccare link sospetti.
Dunque se ricevete questo messaggio fate due cose:
Un paio di precisazioni però sono d’obbligo: innanzitutto non si tratta di un virus di WhatsApp, semplicemente i malintenzionati hacker sfruttano la popolarità e diffusione della piattaforma per i loro scopi criminali; e, secondo aspetto che è doveroso sottolineare, Milka nulla ha a che fare con questa “offerta”, anche se è citata.
Casi analoghi a questo sono già stati registrati in passato, soprattutto in prossimità delle feste, in cui si inondano i contatti di messaggi: ricordiamo ad esempio il Virus di Capodanno di un paio di anni fa che aveva fatto parlare molto di sé, altra catena di Sant’Antonio con tanto di sito su cui cliccare. Diverso messaggio, diverso link, stesso pericolo di malware, abbonamenti non voluti e pubblicità invadente, ergo stesso modo. E poi ci sono anche i casi di smishing, il phishing via messaggio per il furto di dati personali dell’utente : molto diffuso è stato lo scorso anno il tentativo di rubare informazioni sensibili su WhatsApp attraverso un messaggio che prometteva il (falso) download del Green Pass, la parte più in voga del 2021.
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