L’ESA ora si affida agli smartphone Android per le previsioni del tempo

Il progetto guidato dall’ETH di Zurigo in collaborazione con l’International Institute for Applied System Analysis (IIASA) apre nuovi scenari alle previsioni meteo

Vi siete mai chiesti perché le previsioni meteo delle nostre app non sono sempre esattamente perfette così come sarebbe lecito aspettarsi? E’ questa la domanda che molti di noi si pongono. Ed è lo stesso interrogativo che si sono fatti i ricercatori dell’ETH di Zurigo, che in collaborazione con Institute for Applied System Analysis (IIASA). I quali stanno cercando di dare una risposta a questo interrogativo amletico.

Alla base dell’inaccuratezza vi è senza dubbio la scarsa quantità di dati alla quale le applicazioni attingono. D’altronde per determinare in maniera precisa quali saranno le condizioni climatiche della giornata che ci aspetta i nostri apparecchi hanno necessità senza dubbio di sfruttare il sistema di localizzazione GPS ed inoltre basarsi sulle informazioni fornite dai satelliti, come Galileo. I GNSS, ovvero Global Navigation Satellite System, il set di satelliti coprono tutta l’estensione terrestre, dei quali appunto Galileo fa parte, hanno il merito di aver realmente rivoluzionato la vita di tutti i giorni.

E’ Vicente Navarro dell’ESA a illustraci come i segnali modulati con precisione, e generati continuamente da dozzine di satelliti GNSS in orbita, siano una valida risorsa per la scienza. Il loro impiego è utile inoltre a studiare l’atmosfera terrestre, gli oceani e gli ambienti di superficie. E ora potremo trovare un nuovo campo di applicazione, quello del meteo, per renderli ancora più efficaci.

Il progetto Camaliot e come un app di Android aiuterà i ricercatori a migliorare le conoscenze in campo di previsioni climatiche

camaliot28032022 - Meteoweek.com
L’app Camaliot è uno strumento che i ricercatori hanno sviluppato per i dati sulla potenza del segnale. Le informazioni raccolte dagli smartphone saranno incrociate con i dati meteo l’ESA fornendo output estremamente dettagliati. Saranno questi che permetteranno di misurare le variazioni del vapore acqueo nel lungo periodo – Meteoweek.com

Ad influenzare i segnali di ritorno dei satelliti però è un elemento di disturbo ovvero il vapore acqueo. L’ESA ha quindi sviluppato un app, attualmente disponibile solo per Android, alla quale è affidato il compito di verificare la portata di questa interferenza.

Tutti gli utenti che desidereranno scaricarla, e dare quindi un contributo alla scienza, saranno in grado di fornire all’intelligenza artificiale la capacità di elaborare modelli sempre più aderenti alla realtà.

Usare l’app Camaliot è decisamente intuitivo. Una volta scaricata dovremo inizialmente cliccare su Start logging. Se invece volessimo fermare la raccolta dati dai satelliti sarà semplicemente necessario cliccare su Stop logging.

Infine per l’invio delle informazioni sarà sufficiente precedere con il tasto Upload all. Gli sviluppatori hanno inserito all’interno del prodotto un archivio che si occuperà di catalogare dati quali potenza del segnale dei satelliti, distanza, fase portante e numero dei cicli di fase portante per ciascun satellite.

L’Agenzia Spaziale Europea concede agli utenti un lasso di tempo fino al 30 giugno per l’utilizzo di Camaliot. E incentiva i partecipati al progetto, mettendo in palio dei premi al termine della campagna. Tra questi sarà possibile vincere uno smartphone Android, ovviamente a doppia frequenza, ma anche dei buoni Amazon.