Il conflitto che ha reso la digitalizzazione un fronte di combattimento accende i riflettori su una nuova modalità di resistenza
La guerra che si sta combattendo sui territori ucraini ha visto per la prima volta in assoluto un utilizzo delle tecnologie digitali mai previsto prima. Nessuno si sarebbe aspettato da parte del governo di Mosca l’applicazione di un conflitto che si è consumato in rete di pari passo con l’avanza dell’esercito.
Abbiamo assistito a virus mirati a mettere in ginocchio non solo Kiev, ma anche i paesi che sostengono la sua indipendenza. La partita inoltre ha visto le aziende che gestiscono i canali social voltare le spalle alla Russia. Chiudendo le loro piattaforme ai cittadini sotto la bandiera di Putin e gettando gli utenti dello sconforto totale.
Se quella che viene definita dal governo di propaganda come azione militare strategica sarà a favore dell’uno o dell’altro contendente è difficile saperlo. Quello che però è lampante è che a questo scacchiere tutti sanno come giocare. E anche l’Ucraina ha da dire la sua.
Nasce proprio su questa riga dunque l’iniziativa di trasformare le immagini dei primi tre giorni in conflitto in NTF. Un progetto che vuole essere allo stesso tempo tempo informazione e raccolta di fondi.
Ad annunciare la volontà di testimoniare gli orrori di quanto è attualmente in corso, e allo stesso tempo finanziare una raccolta di fondi a favore dei cittadini ucraini, è Mykhailo Fedorov, ministro ucraino per la trasformazione digitale.
In un post su Twitter ha infatti presentato l’iniziativa Meta History: Museum of War. Si tratta di una collezione composta da 54 NTF. Le opere vedono l’associazione dei token su blockchain ad una notizia specifica relativa alla guerra. Questa è correlata da un’illustrazione elaborata da alcuni artisti.
Il progetto nasce in realtà con l’intento di sostituirne un altro già annunciato all’inizio del mese di marzo. Si trattava infatti di un airdrop di token gratuiti. Destinati a tutti coloro i quali avevano dato, sotto forma di donazioni in cryptovalute, alcuni fondi al governo di Kiev. Tuttavia l’attività era stata oggetto di sabotaggio, a causa di una frode ad essa legata.
Ora dunque, per superare questa debacle, è stato deciso di portare avanti la Meta History. Sotto molti punti di vista si tratta di una interessante modalità di comunicazione. Ma molti detrattori contestano, e la giudicano una non necessaria speculazione umanitaria su un tema che tocca da vicino l’essere umano.
Nonostante si possa considerare un’iniziativa controversa resta il fatto che sia stata in grado di far aggiudicare un punto all’Ucraina che segna così la linea di demarcazione di una comunicazione spesso volutamente distorta e di parte, in grado di veicolare un messaggio non aderente alla realtà di quanto sta effettivamente accedendo.
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