Avete presente quando oltre al danno, c’è anche la beffa? Ecco, questa è una di quelle situazioni. L’aria è pregna di disperazione, l’Ucraina si ritrova ogni giorno a dover contare le sue vittime, sotto i bombardamenti russi. Eppure…
I ricercatori della società di sicurezza informatica Eset hanno purtroppo scoperto un altro virus contro i dispositivi su suolo ucraino, il terzo di natura “wiper” (deriva da wipe che in inglese vuol dire cancellare, ergo da qui si può presupporre che il virus cancelli i dati del pc) dall’inizio dell’invasione russa, a fine febbraio. Questo virus infatti agisce cancellando i dati degli utenti e le informazioni contenute sui sistemi ucraini, resecando il pc dall’inizio e non lasciando neanche mezza informazione all’interno. Si chiama Caddy Wiper ed è una tipologia di attacco che mira a eliminare gli archivi sui dispositivi compromessi.Come se le persone in Ucraina non avessero altri problemi a cui pensare.
A fine febbraio, alla scoperta del primo wiper, l’Agenzia italiana per la cyber sicurezza aveva già invitato caldamente aziende e pubbliche amministrazioni a “implementare urgentemente gli indicatori di compromissione disponibili” sul sito del Csirt (il team di risposta in caso di incidenti che opera nell’ambito dell’Agenzia e che si occupa proprio di queste problematiche) ed “elevare il livello di attenzione adottando invia prioritaria, le azioni di mitigazione”. Lo stesso aveva fatto la Cybersecurity and Infrastructure Agency degli Stati Uniti, ipotizzando un’escalation dei malware al di fuori del territorio ucraino, non appena l’ipotesi della guerra si era concretizzata .
“Sappiamo che se il wiper funziona, renderà inutilizzabili i sistemi colpiti. Tuttavia, ad oggi non conosciamo l’impatto reale della minaccia“, ha spiegato la società riguardo questo nuovo virus di cui ancora si sa troppo poco.
A Eset si deve la scoperta sorprendente di Hermetic Wiper, il 23 febbraio, un giorno prima che la Russia iniziasse l’invasione militare dell’Ucraina, una coincidenza che non tutti sono ben disposti a credere. Il giorno dopo il primo attacco infatti, era emerso Isaac Wiper. Entrambi indirizzati a colpire, come obiettivo primario i computer ucraini e non ci vuole molto a pensare quello che, fin dal principio, abbiamo pensato tutti, ovvero che provenisse da una parte ben specifica del globo. Una sequenza temporale condivisa dai ricercatori ha suggerito però che sia Isaac Wiper che Hermetic Wiper erano in fase di sviluppo mesi prima del rilascio, quindi potrebbe essere una mossa pre-indicativa di quello che stava per succedere?. I ricercatori ricordano come gli hacker che supportano l’Ucraina agiscano in maniera del tutto opposta ai wiper, diffondendo i dati che rubano, piuttosto che eliminarli, quindi ovviamente non sono loro.