The Adam Project, il nuovo film di Ryan Reynolds sbarca su Netflix

La recensione, umile, di The Adam Project, il nuovo film sci-fi diretto da Shawn Levy con Ryan Reynolds dall’11 marzo su Netflix, che mescola sci-fi e commedia familiare, con un pizzico di tv anni 90.

Ryan Reynolds – MeteoWeek.com

Adam è la parola chiave in questa piccola recensione di The Adam Project, il nuovo film sci-fi prodotto e interpretato da Ryan Reynolds dall’11 marzo su Netflix.  Se non l’avete ancora visto, fermatevi subito: non andremo  fare grossi spoiler, ma sia mai che diciamo quella parola di troppo e domani ci ritroviamo la casella di posta piena d’insulti. Un film che vuole essere un racconto per famiglie e ci riesce, intrattenendo, divertendo e anche emozionando un pochino, perchè sappiamo tutti che Reynolds vuole far ridere, ma molto spesso ci piazza lì il senso della vita.

Una mini trama

Iniziamo rapidamente a raccontare la storia nel 2050, ma come ci avverte una scritta sovraimpressa all’inizio, esiste il viaggio nel tempo e quindi nemmeno due minuti dopo ci ritroviamo subito indietro nel 2022, senza accorgercene. C’è Adam Reed, un Ryan Reynolds che come al solito è quasi sempre nei panni dell’irresistibile se stesso mezzo deadpool mezzo Ricatto d’Amore, ma con un pizzico di sforzo emotivo nella recitazione in più, pilota di caccia interstellari catapultato in un pianeta Terra – tutto sommato marginale alla storia – per sventare le catastrofi del futuro e, soprattutto, ritrovare l’amore della sua vita. Una corsa, letteralmente, contro il tempo, che ci ha fatto venire il magone alla frase, forse più significativa di tutto il film: “abbraccia la mamma più forte che puoi”

Diretto da Shawn Levy, che si riunisce a Ryan Reynolds dopo Free Guy – Eroe per gioco, il film racconta di un futuro lontano (2050) in cui i viaggi nel tempo sono una realtà significativa, una quotidianità che ora è impensabile. In un salto temporale, però, qualcosa va storto per Adam (Reynolds), catapultandolo nel passato (o per meglio dire ai giorni nostri), nel 2022, un anno che diciamocelo, sta andando davvero male. Ora dovrà capire come tornare “a casa” mentre si interfaccia con il passato e con se stesso ragazzino …. e anche con il futuro. La pellicola riunisce sapientemente vari sottogeneri – non solo la fantascienza più semplificata come sci-fi, ma anche la commedia familiare e romantica con due attori che propria in una commedia romantica ci hanno fatto sognare, nonché il romanzo di formazione adolescenziale che vede il ruolo principale – in modo equilibrato e, eccezion fatta per una parte centrale forse un po’ allungata senza motivo e senza un perchè con un cattivo troppo monodimensinale, svolge il proprio lavoro intrattenendo, facendo sorridere e anche un pochino emozionare tanto i piccoli quanto i grandi spettatori.

Una reunión attesissima

La reunion più attesa – MeteoWeek.com

The Adam Project è quello che potremmo definire scherzosamente a metà strada tra un sequel di 30 anni in un secondo – di cui ritroviamo i due attori principali, Jennifer Garner e Mark Ruffalo, perfettamente in sintonia come se il tempo non fosse passato e che ci fanno sospirare e pensare “ma anche io ne voglio uno così!” – e un prequel ideale di Avengers: Endgame, dove spaventosamente ritroviamo ancora Ruffalo. Il tempo è ovviamente un elemento chiave data la tematica affrontata nel film, ma lo è anche Adam-Ryan stesso, protagonista indiscusso grazie al carisma oramai assodato di Ryan Reynolds, che cerca di mettere se stesso in tutti i suoi personaggi (a volte criticato per questo). Lui si trasforma definitivamente nell’antieroe moderno per antonomasia, strafottente ma dal cuore grande e puro, che si ferma sempre un attimo prima di compiere un’azione eroica facendo una battuta, sdrammatizzando la situazione disastrosa attorno, consolidando così la propria identità (anti)eroistica. E poi arriva lui, il giovane e già promettente mini Ryan,  bisogna complimentarsi coi responsabili dei casting americani per gli interpreti più giovani e acerbi, che riprendono perfettamente i grandi. L’insieme di attori fantastici messo insieme per questa pellicola è la parte che più le permette di viaggiare sui giusti binari, con una Zoe Saldana (OH MIO DIO UN’ALTRA AVENGER!) particolarmente “tosta” e una villain un po’ troppo monodimensionale ma affascinante grazie alla sottigliezza di Catherine Keener. A noi The Adam Project è piaciuto molto, fateci sapere cosa ne pensate!