Erano attese, sono arrivate puntuali, a un mese esatto del suo lancio. COSMO-SkyMed rivela le prime scoperte dallo Spazio e, soprattutto, i dati sulla salute del nostro pianeta.
Il primo sistema duale (civile e militare) di satelliti radar di osservazione terrestre, promosso dall’Agenzia Spaziale Italiana e dal Ministero della Difesa, ha mantenuto le promesse, sciorinando una serie di immagini che hanno fatto il giro del mondo, spopolando in rete.
Il programma, finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dal Ministero della Difesa, con il contributo del Ministero dell’Università e della Ricerca, è attualmente nella sua fase di Commissioning (test in orbita), ma già si vedono i primi effetti.
Dall’Arcipelago delle Galapagos al Magredi, passando per il ghiacciaio di Pine Island
Tre le immagini trasmesse da Cosmo-Skymed, che hanno colpito più di tutti. Alcune isole dell’arcipelago delle Galapagos nell’oceano Pacifico, situate a circa mille chilometri dalla costa occidentale dell’America del Sud, appartenente politicamente all’Ecuador, una delle zone più vulcaniche della Terra, proprio per questo motivo oggetto di analisi e studi. Nelle immagini perfino le onde e la loro interazione con le isole. Tredici in tutto nell’arcipelago.
Ghiacciaio di Pine Island, in Antartico, un ampio flusso di oltre 250 km situato sulla costa di Eights, nella Terra di Ellsworth, battezzato così dal comitato consultivo dei nomi antartici in associazione con l’omonima baia, a sua volta così chiamata in onore della USS Pine Island, il ghiacciaio con la più alta velocità di scioglimento di tutto l’Antartide, responsabile del 25% del totale del ghiaccio perso dal continente. Nelle immagini del satellite Cosmo-Skymed “è possibile distinguere con chiarezza iceberg di dimensioni anche considerevoli – si legge nella nota ufficiale dell’ASI – distaccarsi dalla piattaforma glaciale formatasi dal flusso di ghiaccio che arriva in mare“.
Non meno importante i Magredi, una vasta area della pianura friulana occidentale, situata dove le acque dei torrenti Cellina e Meduna sprofondano nella falda acquifera, chiamata amichevolmente “steppa pordenonese”. Nell’angolo di Sud-Ovest dell’immagine si riconosce chiaramente la città dei Ramarri.
Il secondo satellite della costellazione COSMO-SkyMed, sesto in orbita, fiore all’occhiello dell’industria spaziale italiana, consente di misurare l’impatto dei cambiamenti climatici, monitora la gestione delle risorse naturali da parte dell’uomo, come ad esempio l’eccesso di sfruttamento agricolo e dell’allevamento di bestiame, misurando l’urbanizzazione, rifiuti abusivi e la gestione delle risorse idriche.
“COSMO-SkyMed è l’emblema dei significativi investimenti dell’ASI e della Difesa Italiana, da nuove funzionalità, migliori prestazioni e maggiore flessibilità di utilizzo che abilitano innovativi servizi ed applicazioni per la crescita economica e sociale del nostro Paese”. Parola di un soddisfattissimo Giorgio Saccoccia, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana.