Guerra in Ucraina: Meta blocca 40 account russi per fake news

La guerra tra Ucraina e Russia sta continuando brutalmente. Nel frattempo che ciò accade, le aziende big tech e quelle che gestiscono i social network, come Meta ad esempio, si muovono per poter bloccare i media russi e qualunque altro contenuto non appropriato. Anche Facebook ha agito così, ma per quale motivo?

Guerra in Ucraina: Meta blocca 40 account russi per fake news
Meta non può rimanere fuori dalla questione, anche perché i contenuti russi vengono pubblicati anche sul social network – MeteoWeek.com

Purtroppo la lunga battaglia che sta vedendo protagoniste l’Ucraina e la Russia sta continuando, segno del fatto che Vladimir Putin non cederà alle sanzioni imposte dalle nazioni in questi ultimi giorni. Evidentemente ne dovrà passare di tempo prima che finisca, ma è proprio in questo momento che, alcune compagnie, sono intervenute per scongiurare alcuni mali.

Persino Facebook, che già aveva mostrato il proprio dissenso limitando degli account russi, ha deciso di bloccare direttamente i loro profili impedendo che potessero essere rese note delle informazioni completamente false sul popolo ucraino e sul paese stesso. Questa mossa potrebbe essere considerata come un atto di censura, tuttavia pare che ci siano delle motivazioni valide di mezzo.

La scelta di bloccare gli account russi

Guerra in Ucraina: Meta blocca 40 account russi per fake news
Tante piattaforme hanno deciso di punire la Russia in maniere differenti – MeteoWeek.com

Per poter prendere le nostre decisioni sarebbe il caso di analizzare la questione e vedere le ragioni che hanno portato Meta a prendere questa scelta. Quindi, vediamo insieme come si è evoluta la situazione e che cosa hanno dichiarato gli operatori di Mark Zuckerberg.

Ha reso noto questa direttiva proprio il fondatore di Facebook, sostenendo di aver adottato la suddetta scelta per tutte le sue applicazioni. Al riguardo viene detto che “in risposta all’invasione russa i nostri team sono in allerta per identificare le minacce emergenti e rispondere il più rapidamente possibile“, spiegano Nathaniel Gleicher, Head of Security Policy, e David Agranovich, Director of Threat Disruption, i quali raccomandano agli utenti di adottarele misure per rafforzare la sicurezza e la privacy” implementate negli ultimi giorni, come il blocco dell’account per esempio.

La rete disabilitata usava account falsi su Facebook, Instagram, Twitter, YouTube, Telegram, Odnoklassniki e VK, probabilmente anche utilizzando tecniche di intelligenza artificiale, e gestiva una manciata di siti mascherati da organi di informazione indipendenti, pubblicando affermazioni sul fatto che l’Occidente tradisse l’Ucraina e che l’Ucraina fosse uno stato fallito. La nostra indagine è in corso e finora abbiamo trovato collegamenti tra questa rete e un’altra operazione dell’aprile 2020 collegata a persone in Russia, nel Donbass e a due organizzazioni media in Crimea, NewsFront e SouthFront, ora sanzionate dal governo Usa“.

L’azienda, inoltre, afferma anche che ha “assistito ad un aumento degli attacchi a persone in Ucraina, inclusi militari e personaggi pubblici, da parte di Ghostwriter, un attore di minacce monitorato da qualche tempo che prende di mira le persone tramite e-mail compromesse e le utilizza per accedere ai propri account social e pubblicare disinformazione. Abbiamo adottato misure per proteggere i profili che riteniamo siano stati presi di mira e bloccato i domini di phishing utilizzati da questi hacker“.