A trainare il comparto sono proprio le soluzioni per la sicurezza che trascinano il mercato con innumerevoli device
Diversamente da molti altri settori quello che compone il complesso rompicapo delle smart home è in crescita, con un dato che si chiude nel 2021 ed un valore registrato di 650 milioni di euro. Un incremento pari al 29% rispetto all’anno precedente, e che riesce addirittura a superare i risultati del periodo pre-pandemia.
Non sono soli i gadget che fanno di un’abitazione una soluzione 2.0. Il primo scoglio che è stato da molto superato ha a che fare con la consapevolezza digitale. In Italia sono moltissimi gli utenti che hanno installato piccoli sistemi di automazione, magari comandati da un hub come quella di Amazon o di Google.
Che sia un elettrodomestico intelligente, piuttosto che le telecamere che inquadrano ogni angolo della casa, regalandoci quel senso di sicurezza a lungo sperato, non importa. L’Internet of Things (IoT) è ormai diventato un meccanismo strutturato e condiviso da molti.
I dati diffusi dalla ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano forniscono un quadro più che incoraggiante
Andiamo quindi a scandagliare quelle che sono le specifiche che emergono da questa reportistica. Al timone della nave smart troviamo gli elettrodomestici connessi con un volume di vendita pari a 135 milioni di euro.
Seguono inevitabilmente gli speaker con poco meno di 130 milioni e le molto gradite soluzioni per la sicurezza, con telecamere e app collegate, con 125 milioni. Gli utenti poi non risparmiano sui sistemi di condizionamento. Parliamo quindi di caldaie, termostati e condizionatori connessi per riscaldamento e climatizzazione per soli 110 milioni. Anche apparecchi minori vengono annoverati nella valutazione. E qui troviamo casse audio, lampadine, smart plug e dispositivi per gestire tende e tapparelle da remoto.
A spiegare il fenomeno è il Direttore dell’Osservatorio Internet of Things, Angela Tumino, che illustra come ci sia una forte ricettività da parte del consumatore per tutto ciò che riguarda questo comparto. L’analisi fornisce poi un dato molto interessante. Secondo lo studio infatti il 77% del target intervistato sarebbe disposto ad attivare servizi legati all’analisi dei consumi energetici, nonché all’installazione e assistenza piuttosto che alla manutenzione.
E L’Italia? Purtroppo non è certo in cima alla classifica dei paesi con le abitazioni più interconnesse. A detenere il podio infatti troviamo l’Inghilterra, dove fiorisce un mercato più che lungimirante che viaggia a 4 miliardi di euro (+43%). In Europa però non è sola, anche la Germania registra un ottimo 3,9 miliardi (+37%), e subito dietro troviamo la Francia con 1,3 miliardi (+16%).
Siamo sempre in tempo per recuperare tuttavia. Dalla nostra infatti abbiamo molti incentivi, ed in special modo quelli legati al discusso Superbonus ed Ecobonus.