Un post via social di un cosmonauta russo regala foto mozzafiato riguardo uno dei vulcani presenti in Italia. L’Etna ha ricominciano a fumare, anche se per il momento la situazione, comunque monitorata, non è allarmante.
“Troppa umidità nell’aria dell’Europa”. Anton Shkaplerov scrive così su Twitter: “Il vulcano Etna sta fumando e sputando lava, come ho appreso dalle notizie. Di recente è iniziata un’altra eruzione, la lava rovente esce dal cratere e nuvole di cenere e fumo sono nel cielo sopra la Sicilia”.
I “rumori” e l’attività del più alto vulcano attivo della placca euroasiatica hanno dunque destato l’attenzione dell’equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale. I membri della spedizione, 66 attualmente in orbita, hanno condiviso alcune vedute dello spazio del vulcano altamente attivo, che ha eruttato dozzine di volte solo nell’ultimo anno.
Nell’ultimo anno l’Etna ha creato non pochi problemi ai siciliani, il suo attivismo ha prodotto una crescita del vulcano di 100 piedi, circa trenta 30 metri in sei mesi. Gli astronauti hanno assistito con osservazioni satellitari di fenomeni naturali come vulcani e uragani, scattando le proprie fotografie Stazione Spaziale Internazionale.
I pennacchi vulcanici possono raggiungere altitudini molto elevate e potenzialmente avere un impatto sul traffico aereo, mentre l’anidride solforosa più vicina al suolo può irritare il sistema respiratorio umano e scatenare l’asma o altre condizioni respiratorie.
Secondo l’Osservatorio della Terra della NASA, si ritiene che l’Etna sia un vulcano sottomarino che è scoppiato sul livello del mare dopo diverse eruzioni, a causa della lava solidificata. La montagna ha colate laviche sulla sua superficie che risalgono a 300.000 anni fa. Il vulcano è classificato tra quelli definiti a scudo a cui è affiancato uno stratovulcano; la sua altezza varia nel tempo a causa delle sue eruzioni che ne determinano l’innalzamento o l’abbassamento.
L’Etna ha una struttura piuttosto complessa a causa della formazione, nel tempo, di numerosi edifici vulcanici che tuttavia in molti casi sono in seguito collassati e sono stati sostituiti, affiancati o coperti interamente da nuovi centri eruttivi. Sono riconoscibili nella “fase moderna” del vulcano almeno 300 tra coni e fratture eruttive. La zona risulta anche a moderato rischio sismico per effetto anche del tremore del vulcano.
Quattro i crateri sommitali del vulcano siciliano: la Voragine e la Bocca Nuova, che si sono formate all’interno del Cratere Centrale rispettivamente nel 1945 e 1968, il Cratere di Nord-Est, che esiste dal 1911 e il Cratere di Sud-Est, che è attualmente il punto più alto dell’Etna. Una superficie caratterizzata da una ricca varietà di ambienti che alterna paesaggi urbani, folti boschi che conservano diverse specie botaniche endemiche ad aree desolate ricoperte da roccia magmatica. Anche questo da lassù hanno visto i cosmonautici della Stazione Spaziale Internazionale.
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