La pixelizzazione è un metodo molto usato per quanto riguarda la protezione di alcune informazioni personali, ma che cosa potrebbe succedere qualora non fosse possibile nasconderle? Ecco in che maniera sia possibile disabilitare questa funzione.
Proteggere alcune informazioni che ci riguardano, o che comunque hanno a che fare con argomenti che non devono essere pubblicati apertamente, è di vitale importanza in circostanze precise. Questa è la ragione principale del perché, molti di noi, tendono a ricorrere alla pixalizzazione.
È un processo molto facile da eseguire: geazie ad alcuni strumenti appositi è possibile “censurare” alcune frasi, parole o addirittura foto in dei file precisi affinché non possano essere viste da nessuno. Fino a poco tempo fa, il seguente metodo, aveva una certa utilità dato che funzionava alla perfezione.
Infatti, rendere la risoluzione di una parte dell’immagine totalmente minima non permette a nessuno di poterla leggere in modo chiaro e conciso, pertato è – obiettivamente parlando – una maniera sicura e imprenscindibile con cui proteggere ciò che ci interessa.
Tuttavia, sembra che uno studio effettuato da un ricercatore informatico abbia dimostrato che, in realtà, sia possibile recuperare un testo pixelato rendendolo leggibile. Pare essere una scoperta incredibile, dunque vediamo di capire in che maniera sia possibile riuscirci.
L’esperto che ha raggirato i pixel
La vicenda ha avuto inizio con una sfida lanciata lo scorso anno da Jumpsec Labs, azienda di sicurezza che aveva pubblicato una foto di un testo offuscato con l’invito di provare a decifrarlo. Ad accogliere la richiesta è stato Depix, un programma Python progettato per recuperare il testo censurato tramite pixelizzazione.
In particolar modo ad usarlo è stato Dan Petro, ricercatore capo presso la società di sicurezza Bishop Fox, che dopo aver studiato varie tecniche al riguardo e di deoffuscamento è riuscito ad arrivare ad una soluzione con il suo UnRedacter. Sembra una vera e propria impresa, ma a quanto pare, per uno come lui, è stato un semplice lavoro da manuale.
Oltretutto, l’informatico ha anche condiviso una parte del testo su cui verteva la sfida in modo tale che anche altri appassionati potessero continuare a sperimentare, e ovviamente a migliorare, le loro conoscenze affinché avessero l’opportunità di recuperare eventuali testi da altre circostanze simili.
Comunque sia non stupisce tanto il fatto che un programma sia riuscito in questo intento, quanto più che nessuno, fino ad ora, fosse riuscito a ottenere delle frasi in maniera concreta e rapida dalle immagini pixelate. Il che vale a dire che si sia arrivati ad una soluzione interessante e che prima, purtroppo, risultava essere inesplorata.
Ma cosa consiglia l’esperto d’informatica? Semplicemente dice che sia necessario utilizzare un sistema che possa eliminare ogni pixel originale. Questo perché, secondo cui, ogni tecnica di sfocatura o di pixelizzazione può essere un ottimo metodo per raggirare le attuali protezioni in vigore.