Finalmente, un trattamento sperimentale che hadato la possibilità al 30enne e ad altre due persone, di tornare a muovere i passi dopo un incidente che li aveva resi paralizzati.
Di questi tempi, si è abituati a dar contro alla scienza, ma questa volta sembra ci siano opinioni volte ad essere pro science. Tre persone che hanno creduto nella scienza a tal punto da affidarsi ai medici e agli specialisti dell’Ospedale e del politecnico di Losanna (in Svizzera) dopo aver affrontato anni bui, forse i più bui della loro vita. Tutti sono accomunati da una sorte beffarda del destino, un tiro di palla curva, con incidenti che hanno messo a repentaglio prima la loro vita e poi la loro quotidianità, fino a cambiargli la vita drasticamente. Ma ora Michel Roccati – 30enne che vive a Torino – e altre due persone hanno recuperato il sorriso e un po’ di sulla vita precedente che pensavano di aver perso, grazie agli elettrodi impiantati nel loro midollo spinale che, dopo anni tra letto e sedia a rotelle, sono tornati a muovere i loro “primi” passi.
Un ritorno alla normalità persa per qualche anno e che, piano piano, combacerà con quell’autonomia nei movimenti che sulla sedia a rotelle, Michel pensava di non poter più fare e non rivedere. Nel video pubblicato dal Politecnico di Losanna, possiamo vedere Michel Roccati alle prese con il suo deambulatore a rotelle, strumento indispensabile per muovere le gambe paralizzate da tempo. Questo perchè nel 2017, a causa di un brutto incidente in moto, la sua schiena si era spezzata in più parti, mettendo a rischio la sua vita. Una volta che i medici sono riusciti a salvarlo da morte certa, si è proceduto con la riabilitazione dei muscoli, rimasti fermi. Fino a quell’opportunità di affidarsi all’evoluzione della scienza e a quel matrimonio con la tecnologia.
Dal buio dell’incidente alla nuova vita. Perché oggi, grazie alla diffusione di quel video che ci ha scaldato il cuore, tutti abbiamo imparato a conoscere la storia di Michel Roccati, un fortunato tra gli sfortunati. Ma questo lungo e tortuoso percorso è iniziato il 5 agosto del 2020, quando il giovane piemontese entrò in sala operatoria per sottoporsi a quell’intervento che, oggi, gli consente di poter muovere le gambe ed essere maggiormente autonomo rispetto a quando era costretto sulla sedia a rotelle. Il sorriso nel video, è più che tangibile. Quegli elettrodi impiantati nel midollo spinale e collegati con dei cavi che portano a una centralina che si trova sull’addome, gli stanno dando una seconda vita. Per il momento, dunque, gli input arrivano dell’esterno per stimolare il movimento attraverso impulsi elettrici direttamente sul midollo spinale ma, si pensa, che in futuro potrebbe andare diversamente, con un impulso neuronale direttamente dal cervello, senza passare per appendici esterne.
Per ora, però, Michel Roccati e gli altri due pazienti sottoposti allo stesso provvedimento, può gioire per esser tornato a muovere le sue gambe come prima di quel brutto incidente. Cammina due ore al giorno, va in palestra e a nuoto. Un ritorno quasi completo a quella normalità che la vita gli aveva tolto. Intervistato da Lodovico Poletto per La Stampa, il 30enne non contiene la sua gioia:
“Io ci speravo davvero. Anzi, ci credevo. Sapevo che ci sarei riuscito. Ma quando ho mosso le gambe per la prima volta è stato pazzesco: neanche riuscivo a parlare dall’emozione. Sono rimasto lì, muto, a guardare i medici e la gente che avevo attorno. Ero tornato a muovermi. Dopo tre anni finalmente di nuovo camminavo”.
Il suo sogno è ripartire dove tutto si era fermato: dalla moto e dal brutto incidente del 2017. E ora, c’è un nuovo inizio per Michel.
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