La NASA ha reso noto che è in preparazione un documento di fattibilità per prolungare la vita utile della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) dal 2024 fino al 2030. Lo scopo del documento è compiere un’analisi sulla fattibilità di un tale prolungamento, richiesta dalla NASA con l’appoggio di partner come ESA. Il parere generale sembrerebbe essere positivo.
L’amministrazione Biden-Harris aveva già dichiarato verso la fine del 2021 che la NASA aveva intenzione di estendere l’operatività della Stazione Spaziale Internazionale dal 2024 al 2030, con l’appoggio di partner come ESA. L’annuncio si è poi concretizzato in un documento sulla fattibilità di tale prolungamento. La Russia, tuttavia, vuole dire la sua sulla questione.
Il parere della Russia
La Russia ha potere decisionale in merito al prolungamento della vita dell’ISS. Infatti, alcune parti della Stazione Spaziale Internazionale sono composte da moduli del segmento russo e per questo l’accordo sul prosieguo del progetto va preso sentendo il parere di tutte le parti coinvolte. Il concetto è stato ribadito in un tweet dal direttore generale di Roscosmos, Dmitry Rogozin: “Possiamo solo parlare di una decisione congiunta, poiché la ISS è un unico organismo ingegneristico“.
Sicuramente il peggiorare della situazione con l’Ucraina potrebbe comportare tensioni anche nella gestione delle dinamiche spaziali. Inoltre, la RKK Energija, società legata a Roscosmos e al governo russo, ha dichiarato attraverso un portavoce che: “La questione della vita della stazione e, di conseguenza, la tempistica del suo deorbiting è determinata a livello di governi dei paesi partner nell’ambito del programma della Stazione Spaziale Internazionale, e non solo da una delle parti“.
Pertanto, non potrà essere solo la NASA a prendere una decisione sulla durata operativa della Stazione e sulla sua fine. Inoltre, sempre la RKK Energija ha ribadito che un eventuale deorbiting dovrebbe essere gestito in collaborazione con il governo russo, utilizzando i motori delle navicelle spaziali Progress MS. Anche da questa dichiarazione risulta chiaro che anche la Russia vorrà -e dovrà- dire la sua.
Cosa comporterebbe il prolungamento della ISS
Le scelte che riguardano il futuro della ISS sono molto complesse, ma di certo non mettono in pericolo la sicurezza a bordo per gli astronauti presenti. Per questo motivo si sta preparando un report dettagliato che valuti la possibilità di estendere la vita operativa fino al 2030, superando l’originario limite fissato al 2024.
Il report valuterà lo stato dei moduli del segmento russo e la possibilità di soddisfare alti costi di gestione. Nel segmento russo non sono previste aggiunte o modifiche della struttura, mentre al segmento internazionale verranno agganciati i moduli Axiom Space nei prossimi anni. Questi moduli saranno separati una volta completata la vita della Stazione Spaziale Internazionale per diventare la base della Axiom Space Station, che funzionerà in autonomia.
La Russia, d’altra parte, punta a costruire una propria stazione spaziale: la ROSS. Per questo motivo a loro converrebbe un’estensione della vita operativa, così da avere più tempo per prepararla e continuare ad avere una presenza umana nello Spazio. Sicuramente a riguardo gioverà la vicinanza di un paese come la Cina e la sua stazione spaziale cinese. In tutto questo l’ESA potrebbe essere l’agenzia mediatrice tra le NASA e Roscosmos, considerato che l’agenzia europea collabora con entrambe.